Chiesa Cattolica

Myanmar, villaggi cattolici sotto i bombardamenti dei militari

Myanmar, cattolici nel mirino. Il villaggio di Shimlaw, nell’area di Pekhon, abitato prevalentemente da cattolici, è stato colpito da bombardamenti dei militari. Diverse case sono state danneggiate. Un razzo è caduto nei pressi della chiesa cattolica del Bambino Gesù, uccidendo due persone. A riferirlo all’agenzia missionaria vaticana Fides è padre Aniceto Dereh Day. Parroco alla Cattedrale del Sacro Cuore. E vicario generale della diocesi di Pekhon. La sua diocesi, nella parte orientale del Myanmar, abbraccia un territorio prevalentemente collinare e montuoso. A livello civile è in parte nello Stato di Shan e in parte dello Stato di Kayah. Insieme con le diocesi di Loikaw, Hakha, Kalay e Mandalay, la diocesi di Pekhon, dove vivono 55mila cattolici, è tra i territori più gravemente colpiti dal conflitto civile in corso in Myanmar.

Escalation in Myanmar

“Viviamo in mezzo a un misto di gioia e dolore. Abbiam potuto celebrare la Pasqua in città, e questo è fonte di gioia, ma con preoccupazione e paura. Pochi fedeli hanno la possibilità o il coraggio di venire nelle chiese a causa della situazione di instabilità. In alcune chiese, nei villaggi fuori dalla città di Pekhon, la Pasqua non è stata celebrata. Non si sono tenute le celebrazioni liturgiche a causa della violenza e delle condizioni non sicure. Sono ancora molti i cattolici sfollati, che si rifugiano in città, nei villaggi non interessati dagli scontri o nella giungla, in luoghi che ritengono più sicuri. La situazione politica e sociale continua a essere critica. Siamo nelle mani di Dio. Preghiamo ogni giorno per il futuro del nostro popolo Myanmar e invochiamo la Divina misericordia“.

Spari

Racconta padre Dereh Day: “Ogni giorno avvertiamo il rumore degli spari e l’odore acre della polvere da sparo e del fumo che giunge in città. Le giornate vanno avanti mentre non smette il rumoroso lancio di razzi. La paura serpeggia tra le famiglie, è pericoloso svolgere le quotidiane attività sociali, economiche e pastorali. Cerchiamo di essere presenti con piccole opere di carità e di conforto verso gli sfollati. Preghiamo Dio per una rapida pace e per la tranquillità in mezzo a questo tumulto che ci circonda”. Accanto ai sacerdoti, vi sono nella diocesi di Pekhon le suore del Buon Pastore, giunte da Loikaw e presenti in diocesi dal 2018, che si dedicano soprattutto all’istruzione e alla cura dei bambini. La loro opera e la loro dedizione verso le famiglie nel disagio e nell’indigenza, conclude il sacerdote, sono concreti segni dell’amore e della misericordia di Dio.

Giacomo Galeazzi

Recent Posts

La guerra infinita dei cartelli narcos: uccisi 4 poliziotti

Nuova mattanza di poliziotti in Messico, Nazione dove i cartelli narcos hanno messo in campo…

29 Aprile 2024

Raid israeliani a Rafah e in Libano

Prosegue la guerra in Medio Oriente. Sono almeno 13 i morti a Rafah, nel sud…

29 Aprile 2024

Zelensky: “Con gli Usa al lavoro ad accordo di sicurezza esemplare”

Il presidente ucraino Zelensky ha dichiarato che si stanno discutendo con gli Usa dettagli concreti…

29 Aprile 2024

Santa Caterina da Siena, patrona d’Italia e d’Europa

Santa Caterina da Siena, terziaria domenicana, dottore della Chiesa, compatrona d'Italia e d'Europa. Siena, 25/03/1347-Roma,…

29 Aprile 2024

“Ti rendo lode Padre” Il commento di mons. Angelo Spina

Dal Vangelo secondo Matteo Mt 11,25-30 https://www.youtube.com/watch?v=CY0SPdRyl3g   In quel tempo Gesù disse: «Ti rendo…

29 Aprile 2024

Italia-Somalia: il ponte della solidarietà

Italia-Somalia: la rotta della solidarietà. In risposta alla recente epidemia di colera in Somalia, le…

29 Aprile 2024