Myanmar deturpato dalla guerra e dalla violenza. Sos della Chiesa

Appello della Chiesa a deporre le armi, dopo il massacro di civili in Kayah. Cardinale Bo: "Un nuovo futuro di libertà con giustizia, verità e riconciliazione"

Myanmar

Appello dei vescovi del Myanmar per un “futuro di libertà con giustizia, verità e riconciliazione“. La Chiesa in Myanmar vede con tristezza la nazione “sfigurata dalla guerra e dalla violenza”. Il cardinale salesiano Charles Maung Bo presiede la conferenza episcopale nazionale. Il porporato chiede accoratamente di “cercare la pace dentro di noi e tra noi”. Invocando anche l’aiuto della comunità internazionale. In termini di preghiere, solidarietà, assistenza umanitaria. Nell’ardua ricerca di pace e giustizia. “Bisogna tracciare un nuovo percorso insieme”, spiega il cardinale Bo all’agenzia missionaria vaticana Fides.myanmar

Myanmar sconvolto

La Chiesa intera “ringrazia Francesco”. Nel messaggio Urbi et Orbi pronunciato in piazza san Pietro il giorno di Natale, il Papa invitato i fedeli a pregare per il “popolo del Myanmar“. Dove “intolleranza e violenza colpiscono anche la comunità cristiana e i luoghi di culto. E oscurano il volto pacifico della popolazione“. La Chiesa Cattolica in Myanmar lancia un generale appello a depore le armi. E a fermare un conflitto civile che ha assunto la forma di “atrocità straziante e orribile”, evidenzia il leader dell’episcopato. La situazione è particolarmente grave nello stato birmano di Kayah. Nella parte orientale del Myanmar. Dove vive una popolazione in maggioranza di etnia karenni (o sino-tibetani). E dove i cristiani sono circa il 50% della popolazione.