“Le Istituzioni assicurino ai migranti un futuro di Pace”

Non soffochiamo le aspettative di pace” dei migranti: “è importante che da parte di tutti, istituzioni civili, realtà educative, assistenziali ed ecclesiali, ci sia l’impegno per assicurare ai rifugiati, ai migranti, a tutti un avvenire di pace“. Papa Francesco, ancora una volta, si fa voce di quegli uomini “deboli e disagiati”. Affacciandosi dalla finestra dello studio del Palazzo Apostolico su una piazza San Pietro sferzata dal vento e dalla pioggia, il Pontefice ricorda come “questi nostri fratelli e sorelle invocano per il loro futuro un orizzonte di pace”. Una pace, afferma, “che è un diritto di tutti”, e in molti “sono disposti a rischiare la vita in un viaggio che in gran parte dei casi è lungo e pericoloso, ad affrontare fatiche e sofferenze”. Da qui l'appello a tutte le Istituzioni, civili e religiosi, affinchè l'Occidente non spegna “la speranza nel loro cuore”. E aggiunge “Ci conceda il Signore di operare in questo nuovo anno con generosità per realizzare un mondo più solidale e accogliente”. 

Sotto la protezione di Maria

Il Papa esordisce ricordando come “sulla prima pagina del calendario del nuovo anno che il Signore ci dona, la Chiesa pone una stupenda miniatura“, ovvero “la solennità liturgica di Maria Santissima Madre di Dio”. Francesco invita i fedeli a rivolgere lo sguardo alla Madonna “per riprendere, sotto la sua materna protezione, il cammino lungo i sentieri del tempo”. E, commentando il Vangelo odierno, fa notare ai fedeli come la Madonna sia il modello da imitare per accogliere “l’evento del Natale: non superficialmente ma nel cuore”. In altre parole, “ci indica il vero modo di ricevere il dono di Dio: conservarlo nel cuore e meditarlo. È un invito rivolto a ciascuno di noi a pregare contemplando e gustando questo dono che è Gesù stesso”. E aggiunge: “È mediante Maria che il Figlio di Dio assume la corporeità. Ma la maternità di Maria non si riduce a questo“. E spiega: “grazie alla sua fede, Lei è anche la prima discepola di Gesù e questo 'dilata' la sua maternità”. Infatti, prosegue Bergoglio, “sarà la fede di Maria a provocare a Cana” il primo miracolo di Gesù, un segno “che contribuisce a suscitare la fede dei discepoli”. Con questa fede Maria è presente in ogni fase della vita di Gesù, fino alla Croce e alla Risurrezione. Non solo: “Come madre, Maria svolge una funzione molto speciale”, ovvero si pone come intermediaria “tra suo Figlio Gesù e gli uomini nella realtà delle loro privazioni, indigenze e sofferenze“. Intercede “consapevole che in quanto madre può, anzi, deve far presente al Figlio i bisogni degli uomini, specialmente i più deboli e disagiati”. Da qui l'appello alle Istituzione all'accoglienza dei migranti, ai quali è dedicato il Messaggio, scritto dallo stesso Pontefice, in occasione della 51ma Giornata Mondiale della Pace che oggi la Chiesa celebra.

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Gli auguri di “buon anno”

Al termine dell'Angelus, Papa Francesco rivolge a tutti il suo “cordiale augurio di ogni bene per il nuovo anno“. Un augurio speciale lo dedica al Presidente Mattarella: “Desidero ringraziare il Presidente della Repubblica Italiana per gli auguri che mi ha rivolto ieri sera nel suo Messaggio di fine anno e che ricambio di cuore, auspicando per il popolo italiano un anno di serenità e di pace, illuminato dalla costante benedizione di Dio”. Quindi l'apprezzamento “per le molteplici iniziative di preghiera e di azione per la pace, organizzate in ogni parte del mondo in occasione dell’odierna Giornata Mondiale della Pace. Penso, in particolare, alla Marcia nazionale che si è svolta ieri sera a Sotto il Monte“. E aggiunge: “Cari amici, vi incoraggio a portare avanti con gioia il vostro impegno di solidarietà, specialmente nelle periferie delle città, per favorire la convivenza pacifica”. Infine, il tradizionale saluto: “Buon anno, buon pranzo, e non dimenticatevi di pregare per me. Arrivederci!“.