L’appello di mons. Galantino ai politici: “Abbracciate i lebbrosi”

“Al pari di quello che fece Francesco d’Assisi, se anche noi, se anche i deputati e i senatori si abbracciassero anche loro qualche lebbroso, cioè qualche realtà vera, purulenta, pure faticosa, ce ne sono tantissime, secondo me cambierebbero anche le agende politiche”. E’ quanto detto dal segretario generale della Cei, mons. Nunzio Galantino, intervenendo oggi all’incontro celebrativo, presso la Camera, per i 75 anni di san Francesco patrono d’Italia, alla presenza della presidente Laura Boldrini e del custode del Sacro Convento di Assisi, padre Mauro Gambetti. La figura del “poverello”, secondo il presule, permette a ognuno di domandarsi “se sta facendo di sé un uomo serio, un uomo coerente” o uno “che vende chiacchiere”.

Interpellato sul dibattito riguardante l’articolo 18, il numero due della Conferenza Episcopale Italiana ha osservato che “il rispetto del lavoratore” non dovrebbe essere affidato “unicamente e totalmente a regole e regolamenti”. “Perché il datore di lavoro”, ha proseguito, “deve essere prima di tutto una persona leale” che non inventi “fallimenti per mettere sulla strada la gente”, ma rispetti “davvero gli altri e la loro storia”. Tantissimi imprenditori, la stragrande maggioranza, ha soggiunto, si preoccupano della gente, “per cui dobbiamo enfatizzare quello che di bello fanno questi”.

La questione, comunque, non si può affrontare “sventolando bandiere” né “attraverso la contrapposizione”, perché “perché quella del ‘contro’ è una categoria sterile, che alla fine potrebbe consegnarci, se solo frutto di compromesso, soluzioni a mezz’aria”. Secondo il segretario della Cei, l’importante è che, dinanzi alle attuali difficoltà di trovare intese, “si voglia tutti servire con intensità il bene comune”. “Qualche volta, come cittadino comune – ha concluso – ho il dubbio che non sia così”.