Ivescovi africani uniti contro le violenze xenofobe di questi giorni in Sudafrica. “I sudafricani non devono dimenticare che gli altri africani hanno avuto un ruolo guida nel contribuire a porre fine all'apartheid e a portare la libertà nel loro Paese” ha affermato il Cardinale Peter Appiah Turkson, Presidente del Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale, al Kofi Annan Peace and Security Forum di Accra. Il Cardinale ghaniano che è anche l'Ambasciatore di buona volontà del Kofi Annan International Peacekeeping Training Center (KAIPTC), ha inoltre sottolineato che l’ondata di violenza contro altri cittadini africani in Sudafrica rischia di provocare reazioni violente contro i sudafricani che vivono in diversi Stati del continente. “Questi incidenti possono provocare attacchi contro i sudafricani in altri Paesi. Non è la prima volta che succede. È successo nel 2008, 2012 e quest'anno”, ha sottolienato ripreso da Agenzia Fides.
Le violenze contro gli stranieri, accusati di “rubare il lavoro”, sono iniziate la scorsa settimana e hanno provocato la morte di almeno dieci persone. Per paura di altre vittime, il Governo della Nigeria ha annunciato il rimpatrio di 600 suoi cittadini. La scorsa settimana la polizia sudafricana ha arrestato più di 420 persone accusate di avere partecipato alle violenze contro gli stranieri, prendendo di mira soprattutto edifici e automobili. Anche i vescovi dello Zambia hanno condannato le violenze xenofobe. “Siamo profondamente rattristati per il verificarsi degli attacchi xenofobi in Sudafrica” affermano in una dichiarazione del 6 settembre firmata da Sua Ecc. Mons. George Cosmas Zumaire Lungu, Vescovo di Chipata e Presidente della Zambia Conference of Catholic Bishops (ZCCB). “Temiamo che se questa situazione dovesse continuare potrebbe causare spiacevoli conseguenze per i cittadini del Sudafrica che vivono in altre nazioni, … chiediamo quindi al governo sudafricano di accrescere gli sforzi per gestire la situazione mantenendo i valori di civiltà, tolleranza e pacifica convivenza nella nazione arcobaleno” afferma il comunicato, facendo riferimento al concetto di “nazione arcobaleno” espresso da Nelson Mandela alla fine dell’apartheid, nella quale ogni etnia vive in pari dignità con le altre. I Vescovi hanno anche messo in guardia i leader politici locali di evitare dichiarazioni che potrebbero incitare alla violenza contro gli immigrati africani, ed hanno esortato gli zambiani ad astenersi dal vendicarsi contro i sudafricani che vivono in Zambia.
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