La Caritas di Fabriano-Matelica contro le truffe agli anziani e per il lavoro

In aiuto degli anziani contro le truffe. L’iniziativa “occhio alla truffa “si inserisce nella missione pedagogica della Caritas. Con questo progetto la Caritas diocesana di Fabriano-Matelica, presieduta all’arcivescovo Francesco Massara, intende dimostrare ulteriormente “la sua vicinanza al territorio”, spiega a Interris.it il direttore don Marco Strona.

Dalla parte degli anziani

In collaborazione con le forze dell’ordine locali (Polizia di Stato-Commissariato di P.S. di Fabriano; Carabinieri -Comando Compagnia di Fabriano; Guardia di Finanza- Tenenza di Fabriano) “abbiamo realizzato una brochure per la prevenzione delle truffe, dell’usura e del racket”, aggiunge don Strona. “Una collaborazione stretta tra la Caritas e le istituzioni per cercare di dare una risposta concreta a un problema (quello delle truffe) che genera nuovi tipi di povertà- sottolinea a Interris.it il direttore della Caritas diocesana di Fabriano-Matelica-. Le brochure saranno distribuite a tutta la popolazione attraverso le parrocchie, le associazioni e i movimenti. E saranno anche organizzati incontri specifici sui singoli temi”.

Per il lavoro

Un’altra importante iniziativa della Caritas di Fabriano-Matelica riguarda il lavoro ed è già in pieno svolgimento. Venti tirocini retribuiti in azienda per 14 giovani e sei adulti in cerca di occupazione. Questo il senso del progetto “Lavoro e dignità” organizzato dalla Caritas diocesana su impulso del vescovo, monsignor Francesco Massara, e del direttore Caritas, don Marco Strona. Il progetto è rivolto alle persone disoccupate e inoccupate, residenti nel territorio diocesano. Le candidature possono essere avanzate fino al 28 febbraio inviando una mail all’indirizzo: caritas@fabriano-matelica.it. L’iniziativa è finanziata con fondi otto per mille e vede la partecipazione anche dell’Ufficio Pastorale sociale e del Lavoro e il Progetto Policoro.

Segno importante

“Questo progetto- spiega a Interris.it l’arcivescovo Massara – è un segno di speranza. Anche noi, nel nostro piccolo, possiamo dare dignità. Speriamo che dopo i 6 mesi arrivino le assunzioni”. Il vescovo diocesano ha lanciato anche un appello a tutti i fedeli e non solo. “La gente ha bisogno di ottimismo. Con ‘Lavoro e dignità’ non risolveremo tutti i problemi, ma sarà un segno importante, una presenza, un seminare sempre. Dobbiamo sfuggire il pessimismo. C’è dappertutto un grande aumento nell’uso di anti-depressivi. Queste piccole luci testimoniano che siamo qui, per i nostri fratelli in difficoltà“.

Paola Anderlucci

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