IL PONTEFICE CONTRO GLI ULTRÀ: “SONO MERCENARI”

“Anche in Italia ci sono stati problemi tra gli ultrà, che non necessariamente lottano per il club, la maggioranza sono mercenari”. Lo ha detto Papa Francesco in una lunga intervista a un quotidiano argentino, “La Voz del Pueblo”. Ha commentato l’aggressione subita durante una partita, qualche giorno fa, ai danni di quattro giocatori del River Plate da parte di un tifoso del Boca Juniors: “E’ un peccato. Sono fatti selvaggi di chi viene debordato dalla passione, oltre che dalla prepotenza… dall’incapacità di vivere in società”. Nel corso del colloquio il successore di Pietro ha affrontato diversi argomenti. Ha affermato che i principali mali del mondo sono “povertà, corruzione, tratta delle persone”. In tal senso ha spiegato come forse la lotta alla povertà sia un’utopia, ma è anche vero che “le utopie ci spingono in avanti”.

Il Pontefice, inoltre, si è domandato: “Quali sono i settori che vengono dopo alimenti, vestiti e medicina tra le spese nel mondo? Il quarto i cosmetici e il quinto gli animali da compagnia”. L’attenzione nei loro confronti, ha osservato, è “come l’amore un po’ programmato… posso programmare una risposta amorosa di un cane o un micetto e non ho più bisogno di avere l’esperienza di un amore di reciprocità umana… E’ chiaro che sto esagerando” e che queste parole non devono essere prese testualmente, ma “c’è da preoccuparsi”. Il Santo Padre ha riferito anche di non aver mai sognato di diventare Papa: “Mai! Neppure essere presidente della Repubblica oppure generale dell’esercito, come capita ad alcuni ragazzi. Io no… non ho mai pensato potesse succedere”.

Per il vescovo di Roma i mass-media qualche volta “prendono una parola e può capitare che la mettono fuori contesto”, come avvenuto in una parrocchia di Ostia: “Mentre salutavo la gente, anziani e malati, ho detto ‘io vi capisco perché anch’io come voi sono anziano e anch’io ho i miei acciacchi, sono un po’ malato. Il giorno dopo è uscito sui giornali: ‘Il Papa confessa che è malato’”. Riguardo alla paura di possibili attentanti ha dichiarato di essere “nelle mani di Dio” precisando ironicamente di aver chiesto al Signore la “grazia, che non faccia del male”; ha ricordato, infatti, di “preferire non avere problemi con il dolore fisico. Sono molto intollerante, qualcosa che mi è rimasto dall’intervento al polmone quando avevo 19 anni”.

Alla domanda “lei piange?”, ha precisato di “non piangere in pubblico: due volte sono stato al limite, ma sono riusciti a frenare in tempo”. Ha aggiunto di commuoversi profondamente per i “bambini malati”, le “malattie ‘rare’ provocate da disattenzione ambientale” e per i “drammi umani” come “i Rohingya che vanno su e giù sui barconi nelle acque thailandesi e che quando si avvicinano a terra ricevono un po’ di cibo, acqua, e poi li ributtano in mare”.