Come fare per farsi capire da tutti? La risposta alla domanda è stata data questa mattina, nel corso dell'udienza generale a San Pietro da Papa Francesco. Bisogna usare il “linguaggio della verità e dell'amore, che è la lingua universale: anche gli analfabeti possono capirla. Il linguaggio della verità e dell'amore lo capiscono tutti. E' una lingua che tutti possono capire. Se tu vai con la verità, la verità del tuo cuore, la verità, la sincerità, e vai con amore, tutti ti capiranno, anche se non puoi parlare, con una carezza, che sia veritiera e amorevole“.
Nel corso dell'udienza il Pontefice ha riflettutto sulla Pentecoste e proseguito con il ciclo di catechesi sugli Atti degli Apostoli. Ha ricordato che lo Spirito Santo è “l'artista della riconciliazione”, come riportato da Vatcan News, e ha il potere di “fraternizzare ogni contesto”. La catechesi di oggi è stata incentrata sul Cenacolo degli Apostoli, che vivono “un evento che supera le loro aspettative” perché vengono “sorpresi dall'irruzione di Dio“. Francesco spiega che lo Spirito Santo non “tollera il chiuso” e, sottoforma di un vento impetuoso spalanca le porte; a questo elemento si aggiunge il fuoco – che richiama il Sinai – elementi che rafforzano la parola di Pietro. Così nasce la Chiesa e la parola degli Apostoli diventa comprensibile a tutti come se “fosse tradotta in tutte le lngue“.
Al termine dell'udienza, il Pontefice ha rivolto un saluto particolare ai Giovani Messaggeri di Pace di Hiroshima e Nagasaki, e ai vincitori del Concorso Biblico in Terra Santa. Il Papa si sofferma poi, nei saluti ai pellegrini di lingua francese e polacca, sulla Festa del Corpo e Sangue di Cristo, con la celebrazione della Messa, l'adorazione eucaristica e le processioni, che si sta per celebrare: invito a dare un posto centrale all'Eucaristia nella vita e “un’opportunità particolare per ravvivare la nostra fede nella reale presenza del Signore nell’Eucaristia”. Ai pellegrini di lingua italiana, infine, ricorda che dopodomani sarà la memoria liturgica di san Luigi Gonzaga, “esempio di austerità e purezza evangelica”.
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