Incotro cordiale in Vaticano fra Papa Francesco e il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, accompagnato dall'ambasciatore italiano presso la Santa Sede, Pietro Sebastiani.
L'udienza odierna è stato classificata dal Vaticano come strettamente privata, di conseguenza non è stato diffuso alcun comunicato per fornire i dettagli. Al Pontefice il premier ha donato tre volumi della Divina Commedia di Dante (Inferno, Purgatorio e Paradiso) commentati da Niccolò Tommaseo.
“Questa mattina ho incontrato Papa Francesco – ha scritto in seguito il premier su Facebook – nel corso del lungo colloquio privato abbiamo richiamato il rispettivo impegno che stiamo portando avanti per realizzare, ciascuno nell'ambito delle proprie competenze, un ampio disegno riformatore della comunità in cui operiamo. Ci siamo confrontati sui temi delle diseguaglianze sociali, delle migrazioni, dell'ambiente, della pace. E' stato un incontro molto toccante, che mi rinnova nell'impegno politico, etico, sociale a operare con grande determinazione per migliorare la nostra società e per rendere tutti i cittadini pienamente partecipi del nostro progetto di benessere sociale ed economico”.
Il Papa, sottolinea il sito Il Sismografo, ha già incontrato il premier Conte prima di diventare Presidente del Consiglio dei Ministri, nel giugno del 2016. In quell'occasione Papa Bergoglio si era recato in visita pastorale a Villa Nazareth, a Roma, il collegio per la formazione universitaria frequentato da Conte durante gli anni degli studi nella capitale.
Conte, cattolico, è devoto a Padre Pio, come rivelato nel corso di un'intervista a Porta a Porta. “Prima di venire a Roma per l'università ho vissuto molti anni a San Giovanni Rotondo – aveva detto a Bruno Vespa -. Tutta la mia famiglia era molto devota. Mio padre ha accettato l'incarico di segretario comunale lì proprio perché devoto”. Nel motivare la grande devozione sviluppatasi attorno al frate di Pietralcina, Conte aveva ricordato le parole di Paolo VI: “Padre Pio era un sapiente? Un filosofo? Uno scienziato? No. Era una persona umile, sofferente. Un uomo di preghiera, vicino alla gente e molto disponibile. Io avevo 4 anni quando mio padre mi disse che era morto – aveva aggiunto Conte- ricordo esattamente quel momento, mi colpì molto”.
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