Il Papa: “Bisogna evangelizzare lungo la strada”

Il Santo Padre ha ricevuto in udienza nella Sala Clementina un gruppo di giovani provenienti dalla diocesi francese di Viviers impegnati in un pellegrinaggio in Argentina sulle orme di monsignor Enrique Angelelli, il vescovo di La Rioja ucciso nel 1976 per il suo impegno al fianco dei più deboli.

Le parole del Papa

Papa Francesco ha risposto alle domande di cinque dei ragazzi presenti nella Sala Clementina: “La Parola di Dio – ha detto loro il Pontefice non si sente solo attraverso l'orecchio, entra attraverso l'orecchio ma si sente con il cuore”. Il Santo Padre li ha esortati a pregare insieme ed ha sottolineato l'importanza di ascoltarsi reciprocamente: “Un dialogo per essere un gruppo – ha sostenuto il Papa – deve essere un dialogo con la mente, per sapere di cosa state parlando, con il cuore e con le mani”. Una delle risposte di Bergoglio si è concentrata sulla missione evangelizzatrice. A tal fine, Egli ha invitato i giovani francesi a leggere l’ultimo capitolo dell’esortazione apolistica di San Paolo VI, Evangelii nuntiandi che già in precedenza aveva definito “il documento pastorale più grande che sia mai stato scritto fino a oggi“.

Il ricordo del vescovo Angelelli

Il testo del santo bresciano ci esorta ad “evangelizzare lungo la strada” così come faceva monsignor Enrique Angelelli in Argentina. Papa Francesco ha voluto fornire ai ragazzi un ricordo personale del presule sudamericano che sarà beato: “Monsignor Angelelli – ha detto ai giovani ricevuti in udienza – alla Rioja ci predicò il ritiro spirituale il 13 giugno 1973 quando fui eletto provinciale. Lì ascoltai il suo consiglio: un orecchio per ascoltare la parola di Dio e uno per ascoltare il popolo. Non esiste l’evangelizzazione di laboratorio: l’evangelizzazione è sempre corpo a corpo, personale, altrimenti non è evangelizzazione; corpo a corpo col popolo di Dio e corpo a corpo con la parola di Dio”.