Chiesa Cattolica

Percorsi di fede verso la Porta Santa. Itinerari religiosi tra storia e devozione

Fede in cammino tra storia e devozione. Parte da Petrella Tifernina con la Chiesa di San Giorgio e, attraverso Monumenti e antiche abbazie, giunge a Campobasso. Con i due luoghi sacri dedicati a San Bartolomeo e San Giorgio. Si chiama “Romanic@mente in cammino”. Ed è il nuovo itinerario storico, culturale, religioso e ambientale approvato dal Servizio nazionale per la pastorale delle persone con disabilità della Conferenza Episcopale Italiana unitamente ad altri quattro in Italia. Suor Veronica Donatello, responsabile dell’Ufficio italiano, ha confermato l’inserimento del cammino nel catalogo nazionale. L’obiettivo prioritario è far conoscere i territori, di solito piccole comunità, ai fedeli che raggiungeranno l’Italia nel 2025. “E’ un grande risultato per le comunità molisane coinvolte. La determinazione di don Domenico di Franco, parroco di Petrella Tifernina, e il forte convinto sostegno dell’arcivescovo GianCarlo Bregantini hanno portato al raggiungimento dell’obiettivo” dichiara Mario Ialenti, direttore regionale Pastorale Turismo della Cei Abruzzo e Molise.

Sentieri di fede

Il Cammino parte da Petrella Tifernina per raggiungere la chiesa di Faifoli e quindi Matrice. Con la “Madonna della strada” che viene annoverata tra le dodici chiese-abbazie insigni. Poco distante c’è Campolieto con la chiesa arcipretale dedicata a san Michele Arcangelo e l’antica e famosa abbazia di Santa Maria del Romitorio. E ancora Limosano, sede della storica diocesi riportata in auge da Papa Francesco. Poi Campobasso, capoluogo del Molise. “Romanic@mente in cammino” è un percorso lento, immersivo, riflessivo. “Si riscopre il significato dell’esperienza di procedere lentamente – aggiunge Ialenti -. A fianco, né davanti e né indietro. Con una mano o un braccio in aiuto. Con la gentilezza che è anche condivisione di ristori. Con l’ascolto empatico quale occasione di una crescita emozionante. Con la scoperta culturale che favorisce e arricchisce l’incontro, per diventare anche ‘il cammino dell’anima‘”.
Giacomo Galeazzi

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