Chiesa Cattolica

Tra diseguaglianza e nuove energie, la riflessione degli scout sulla Roma post-Covid

Gli scout di Roma riflettono su un futuro complesso. Con tante sfide. E’ quello che si preannuncia per la capitale. Chiamata ad affrontare il post Covid con le sue contraddizioni e diseguaglianze. Con il disagio giovanile diffuso. Ma anche con i suoi segnali di fermento. Questo il messaggio emerso dall’appuntamento dal titolo Abitare le città. Come si sono trasformati Roma e i romani negli anni delle crisi”.

La discussione degli scout

Il confronto si è tenuto nella Sala del Consiglio della Camera di Commercio di Roma. E in diretta streaming sul canale youtube del Masci. Movimento adulti scout cattolici italiani. Luciana D’Eugenio, in rappresentanza di Masci Roma, ha organizzato l’evento. E ha introdotto il padrone di casa, Lorenzo Tagliavanti. Il presidente della Camera di Commercio di Roma, Tagliavanti ha richiamato i valori dello scoutismo. Rilevando che “la capitale ha sempre manifestato forte capacità di reazione. E continua a manifestarla tuttora. Come dimostra la resilienza. Con la quale i cittadini e gli imprenditori romani hanno saputo affrontare la pandemia”.

Esigenza di equilibrio

Il direttore ricerca del Cer, Stefano Fantacone, ha sottolineato l’esigenza di equilibrio per Roma. Che, essendo un polo di sviluppo e crescita nazionale, si deve rapportare con tante questioni complesse. “Le città occupano il 3 per cento della superficie mondiale. Raccolgono il 54 per cento della popolazione. E producono l’80 per cento del Pil da un lato. E l’85% dell’innovazione dall’altro. Roma è stata considerata capitale dell’antichità e della cristianità. Ma ha da sempre subito lo stereotipo di non essere considerata una città moderna. E questo è un errore– ha sottolineato Fantacone-. Perché qui lavorano 1,8 milioni di persone. E vi è il maggior numero di imprese d’Italia (500 mila circa). Il post Covid riserva concrete possibilità di rafforzare la parte più produttiva della nostra città. Si preannuncia, infatti, come un periodo di espansione nazionale di cui Roma potrebbe essere protagonista. Con le sue industrie manifatturiere, di servizi, di costruzione”.

Invisibili alle istituzioni

Ma questa è anche una città di contraddizioni. Come evidenziato da don Giovanni Carpentieri. Da 32 anni educatore professionale, ha riportato la sua esperienza maturata in due case-famiglia romane. “Oggi c’è una realtà drammatica. Quella di ragazzi tra i 12 e i 22 anni. Praticamente invisibili alle istituzioni. Ma pericolosamente esposti alla manovalanza criminale– ha sostenuto don Giovanni Carpentieri–. I servizi sociali organizzino team di educatori. In collaborazione con le forze dell’ordine. E con le associazioni territoriali. Infine le comunità terapeutiche adottino protocolli adatti agli adolescenti. Stringendo un patto di alleanza con le strutture sanitarie e i servizi sociali”. Sul fronte delle diseguaglianze, è intervenuto anche Salvatore Monni. Professore associato al Dipartimento di Economia dell’Università degli Studi Roma Tre. Ha individuato una vera e propria carta geografica. Nell’ambito del progetto di cui è responsabile, #Mapparoma.

No alla monocultura

“La capitale, afflitta dalla monocultura del turismo– ha argomentato Monni– ha visto crollare il sistema degli affitti brevi. E per questo deve puntare sulle imprese. In modo da poter soppravvivere a grandi shock come quello del Covid. Proprio nei quartieri più difficili vi è un’effervescenza culturale e imprenditoriale. Che rappresenta una risorsa importante. Basti pensare che in molti hanno scelto di unire i propri sforzi. Contro la crisi nel corso del Covid. Dato da cui deve ripartire chi governerà Roma nei prossimi anni”. Evidenzia il segretario del Masci Carlo Bertucci: “Sono fondamentali i  temi affrontati in questo incontro. Ossia crisi economica. Diseguaglianze sociali. E disagio giovanile. Rappresentano, infatti, una sfida per tutti i movimenti come lo scoutismo. Che si impegnano a prestare servizio sul territorio per lo sviluppo del bene comune”.  

Audizione

Sull’argomento è intervenuto anche monsignor Gianpiero Palmieri. Il vicegerente della diocesi di Roma ha partecipato all’audizione alla Commissione Affari costituzionali della Camera. Nell’ambito dell’esame delle proposte di legge costituzionale su Roma Capitale. “Sono peggiorate le condizioni di tanti romani. In molti hanno perso il lavoro. E si sono aggravate situazioni già molto difficili. Però è tanta la capacità di reagire. Vi è una domanda diffusa di senso. Oggi vediamo come i cittadini si pongono domande importanti. A livello esistenziale. E si concentrano su aspetti determinanti della propria vita”.

 

Paola Anderlucci

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