La Conferenza episcopale cattolica dell’India ha dato il via al “sinodo dei fuoricasta” al fine di dare voce e far sentire amati e voluti d aDio tutte quelle persone escluse e che non hanno posto nella società indiana, quali sono ad esempio i “paria” i “dalit”.
«Una Chiesa sinodale non può lasciare indietro nessuno, soprattutto i gruppi emarginati, che dovrebbero essere ascoltati e partecipare alla vita della Chiesa»: è quanto ha affermato il cardinale Anthony Poola, arcivescovo di Hyderabad, a margine del “sinodo dei fuoricasta”, un’assemblea coordinata dall’Ufficio per le caste e le classi arretrate della Conferenza episcopale cattolica dell’India (Cbci), e dalla Commissione per le caste e le tribù riconosciute nel Consiglio episcopale del Tamil Nadu.
I paria, gli esclusi da tutto, i dalit, i “fuoricasta”, non hanno posto nella società indiana strutturalmente organizzata in caste, un sistema radicato da millenni. La Chiesa cattolica ha sempre annunciato loro la liberazione, la salvezza, la dignità di figli di Dio e lo fa anche oggi, quando il sistema castale è formalmente abolito dalla Costituzione ma resta ben presente nella cultura, nella mentalità, nella prassi. Oggi, la comunità cattolica indiana li coinvolge nel cammino sinodale, per ascoltarne la voce e mettersi in cammino con loro.
Alla luce della politica di “Empowerment dei dalit”, già adottata nel 2016 dall’episcopato indiano, la conferenza nazionale ha fatto il punto sul fenomeno dell’emarginazione, focalizzandosi poi anche sull’esclusione dei dalit sia in ambito civile che in quello ecclesiale. I cristiani dalit, infatti, sono vittime di un sistema che rifiuta di riconoscere loro dignità, rispetto, tutela, e la loro rappresentanza, in alcuni contesti, è marginale anche nella Chiesa cattolica. Per questa ragione il cardinale Poola si è detto convinto della necessità di un loro maggiore coinvolgimento. Anche il vescovo di Berhampur, monsignor Sarat Chandra Nayak, presidente dell’Ufficio per le caste e le classi arretrate della Cbci ha rilanciato il concetto di sinodalità, che «implica la condivisione, il dialogo, la comunione, il rispetto reciproco e il dare dignità a tutti gli esseri umani. È giunto il momento — ha detto — di discutere la politica di “Empowerment dei dalit” nel contesto della sinodalità». A conclusione della conferenza, organizzata dall’Indian Social Institute di Bangalore, è stato elaborato un Memorandum nel quale viene ribadita l’urgenza di cogliere l’occasione del cammino sinodale per coinvolgere pienamente i dalit.
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