Centro Italia in ginocchio, mons. Galantino: “Situazione difficile, evitiamo colpevolizzazioni”

“Forse in questo momento bisogna anche evitare le colpevolizzazioni, che sono sempre semplificatrici. Penso non servano a nessuno. La situazione è oggettivamente difficile”. Lo ha detto monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, intervenendo alla conferenza stampa in Vaticano sul progetto “Educarsi alla bellezza” per la costruzione di chiese più adeguate all’estetica.

“Sapete cosa mi dicono? – sottolinea a margine dell’incontro – Che il problema in questo momento non è il terremoto: il problema è la neve, che si somma alle nuove scosse, ma soprattutto impedisce di arrivare dove c’è il terremoto. Per cui sono effetti collaterali, anzi consequenziali, che rendono ancora più pesante la situazione”. No, comunque, alle inutili polemiche. “I vescovi – spiega – stanno apprezzando, con tutte le difficoltà, con tutti i limiti, stanno apprezzando quello che si sta facendo. Stamattina ho sentito che in pratica chi ha la responsabilità del Genio ha soltanto qualche disponibilità di uomini, dalla Sicilia, perché gli altri sono già tutti sul posto, da Foggia, dalla Puglia, questi sono già arrivati”.

Ma proprio oggettivamente, prosegue il segretario generale della Cei, “è così ampia la situazione, il disagio è così vasto, che proprio la disponibilità di uomini e mezzi sta creando difficoltà. Ma speriamo davvero che, con l’aiuto di tutti, questa situazione possa migliorare”.

Nei colloqui con i vescovi, “quello che ho trovato è una sorta di costante: è stato il sottolineare il disagio psicologico che sta diventando veramente, qualcuno mi diceva, addirittura più grave del freddo, più grave anche della mancanza di beni primari“. “Davvero il disagio psicologico – prosegue – e la fatica che fanno a tenere in piedi un minimo di speranza tra le persone. Questo preoccupa tanto”. Poi, aggiunge, “c’è la cosa bella e importante che mi è stata detta non soltanto dai vescovi ma anche da altri interlocutori che abbiamo costantemente sul territorio, cioè questo sentire in questo momento la presenza della Chiesa come una presenza importante, perché in questa situazione così difficile si può sapere che in ogni paesino c’è il punto di riferimento che è il sacerdote, che è l’istituto religioso. Sta diventando un fatto che, almeno per il momento, tiene accesa un po’ di speranza“.

Certi vescovi, comunque, “mi hanno detto: ‘Senti son Nu’, noi veramente non sappiamo cosa fare. Intanto non riusciamo proprio materialmente ad arrivare in certi posti’. Me lo dicevano sia il vescovo dell’Aquila, sia quelli di Macerata ed Ascoli, dove ci sono situazioni particolari. Ieri sera me lo diceva anche mons. Pompili, vescovo di Rieti”. Cioè “la difficoltà in questo momento è materialmente arrivare, perché le disponibilità ci sono, sia da parte del governo sia anche attraverso l’otto per mille stiamo investendo tantissimo in questa cosa, però si incontra questa difficoltà oggettiva a raggiungere i luoghi e le persone”.

Fondamentale per gli uomini di Chiesa il sostegno, lo stimolo e anche la preghiera del Papa. “Il Papa è informato di questo, costantemente. So che lui stesso ogni tanto chiama qualcuno dei vescovi, qualcuna delle realtà – dice Galantino – Il Papa è informatissimo su questo. Non solo invita alla preghiera, ma sta stimolando noi, come Conferenza episcopale, a fare tutto quello che è possibile per far sentire la vicinanza della Chiesa a queste realtà. La situazione è veramente drammatica ma è drammatica perché è estesa, è esteso il teatro di questa realtà. Poi, proprio il sommarsi di terremoto e neve, la situazione meteorologica, ha complicato terribilmente tutto. Da parte della gente c’è questo fatto fondamentale del disagio psicologico. Questo è quello che tutti i vescovi hanno confermato, tutti”.