Chiesa Cattolica

Casa della carità: “Così abbiamo reagito alla pandemia”

Effetto Covid sulla Casa della carità. “In tanti anni, la nostra Casa l’abbiamo vista caotica, rumorosa, piena, a volte strapiena. Mai era stata così vuota e silenziosa come in alcuni momenti del primo lockdown. Per il modo in cui abbiamo sempre accolto, la pandemia è stata un duro colpo. Ma non ci siamo lasciati prendere dallo sconforto. Abbiamo reagito. Abbiamo resistito. Siamo stati nel mezzo, come ci piace dire. Proviamo a farlo dal 2002. Quando il cardinale Carlo Maria Martini ha voluto la nostra Fondazione. E abbiamo provato a farlo anche in pandemia. Offrendo sostegno e cura a 5.937 persone in difficoltà”, afferma al Sir don Virginio Colmegna. Presidente della Casa della carità di Milano. Commentando il 2020 della Fondazione.

Carità in pandemia

Un anno “straordinario e drammatico”. A causa della pandemia di Covid-19. Ma la Casa della Carità è riuscita ugualmente a tenere fede alla sua “mission”. Accogliere e prendersi cura degli “ultimi degli ultimi”. Come documentato dal Bilancio di sostenibilità 2020. Online sul sito sostenibilita.casadellacarita.org. Nel corso del 2020, alcune attività sociali della Casa della carità sono rimaste sempre aperte. Altre hanno dovuto fermarsi. Per poi ripartire. Altre ancora sono tuttora chiuse. E la Fondazione sta lavorando affinché riprendano. Presto e in sicurezza”.

Spazi di accoglienza

Maurizio Azzollini è il direttore generale della Fondazione. Spiega Azzollini: Interrompere alcuni servizi proprio quando sapevamo che ce n’era un forte bisogno è stato doloroso. Ma è stato altrettanto gratificante essere riusciti, in un anno così complesso, ad aiutare 5.937 persone. Di cui 442 ospitate negli spazi di accoglienza della Fondazione. 3.888 seguite sul territorio. E 1.607 supportate dai servizi diurni. Per far fronte alla pandemia, abbiamo assunto 5 infermieri. Distribuito 134 mila dispositivi di protezione individuale. E acquistato 4.200 litri di prodotti igienizzanti. Abbiamo inoltre sostenuto 173 famiglie. Con aiuti straordinari. Lo abbiamo fatto grazie all’impegno di 124 tra dipendenti e collaboratori. Al sostegno di 20.823 donatori. E alla vicinanza di 69 volontari”.

Paola Anderlucci

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