Intervento

L’importanza della Giornata Mondiale del vivere insieme in pace

La Giornata Mondiale del vivere insieme in pace è stata ufficialmente proclamata nel 2018 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite con la risoluzione 72/130. Essa ha la finalità di promuovere nella comunità internazionale le azioni necessarie per promuovere la tolleranza, la solidarietà e l’inclusione fondamentali per mantenere la pace. Celebrare questo momento, ad oggi, è ancora più importante. La nostra “Casa comune” è lambita da numerosi conflitti, come la guerra in Ucraina e nella Striscia di Gaza di cui, molte persone innocenti, ne stanno pagando le conseguenze peggiori e nefaste. La convivenza pacifica quindi, attraverso il ritorno celere ad una diplomazia improntata al confronto anziché all’aggressione, deve tornare ad essere il presupposto fondamentale delle relazioni tra gli Stati.

La società civile e l’associazionismo cattolico, in un mondo nuovamente pervaso da una mentalità spiccatamente bellicistica e da una rinnovata corsa agli armamenti che ricorda i momenti più bui della Guerra Fredda, seguendo l’insegnamento di Papa Francesco, hanno il compito di riaffermare la dignità della vita e la potenza costruttrice del dialogo. Nel 2024 è inammissibile che, la risoluzione delle dispute territoriali tra Paesi diversi, debba passare ancora per conflitti sanguinosi. L’Europa, in particolare, dopo aver vissuto due guerre mondiali, ha il dovere di ergersi a strenuo difensore della pace, valorizzando gli esempi di fraternità e superamento delle divergenze che, la levatura dei padri fondatori, De Gasperi, Schumann e Adenauer, aveva superato attraverso il dialogo.

L’antidoto alle guerre dunque, risiede nel perseguire, ancora oggi e con maggior vigore, quei preziosi insegnamenti di pace, allontanando la violenza insensata e fratricida della guerra. Solo in tal modo, la celebrazione di questa importante Giornata, avrà senso compiuto. Dobbiamo consegnare ai nostri figli un mondo e un futuro migliore in cui, i conflitti tra i popoli, devono rappresentare solamente un lontano ricordo che non dovrà più affacciarsi nella storia dell’umanità.

Martino Troncatti

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