Bergoglio alle Pontificie Accademie: “Gli artisti portino bellezza nel grigiore delle città”

“Forse tante città del nostro tempo, con i loro sobborghi desolanti, hanno lasciato molto più spazio alle paure che ai desideri e ai sogni più belli delle persone, soprattutto dei più giovani“. Lo ha detto il Papa in un messaggio inviato alla XXI Seduta Pubblica delle Pontificie Accademie, citando lo scrittore Italo Calvino secondo il quale “le città, come i sogni, sono costruite di desideri e di paure”.

Secondo il Pontefice “si fa strada la convinzione che anche nelle periferie ci siano tracce di bellezza, di umanità vera, che bisogna saper cogliere e valorizzare al massimo, che vanno sostenute e incoraggiate, sviluppate e diffuse“. Prendersi cura delle persone, a cominciare dai più piccoli e indifesi, e dei loro legami quotidiani, ha aggiunto, “significa necessariamente prendersi cura anche dell’ambiente in cui essi vivono. Piccoli gesti, semplici azioni, piccole scintille di bellezza e di carità possono risanare, ‘rammendare’ un tessuto umano, oltre che urbanistico e ambientale, spesso lacerato e diviso, rappresentando una concreta alternativa all’indifferenza e al cinismo”. In questo contesto, ha indicato Bergoglio, “è necessario che gli edifici sacri, a cominciare dalle nuove chiese parrocchiali, soprattutto quelle collocate in contesti periferici e degradati, si propongano, pur nella loro semplicità ed essenzialità, come oasi di bellezza, di pace, di accoglienza”.

Gli artisti, ha spiegato il Santo Padre, hanno il compito di portare la luce della bellezza dove prevale il grigiore: “Architetti e pittori, scultori e musicisti, cineasti e letterati, fotografi e poeti, artisti di ogni disciplina, sono chiamati a far brillare la bellezza soprattutto dove l’oscurità o il grigiore domina la quotidianità”. Essi sono “custodi della bellezza, annunciatori e testimoni di speranza per l’umanità. Li invito, pertanto, ad avere cura della bellezza, e la bellezza curerà tante ferite che segnano il cuore e l’animo degli uomini e delle donne dei nostri giorni”