A La Mecca una conferenza su “Islam e lotta contro il terrorismo”

Alla conferenza internazionale “Islam e lotta contro il terrorismo” svoltasi nei giorni scorsi a La Mecca, in Arabia Saudita, sono emerse una serie di riforme sociali, educative e di governance. Studiosi ed esperti hanno richiamato i fedeli ai principi e ai valori dell’islam, chiedendo il rispetto della dignità umana, la salvaguardia dei diritti e doveri dei cittadini e dell’unità dei musulmani. Infine è stato approvato dai partecipanti una documento in cui si sottolinea che l’estremismo è un fenomeno mondiale, che il terrorismo non ha né una religione né una nazione e che accusare l’islam di questo flagello che il Corano rifiuta è un’ingiustizia, oltre al fatto che la lotta contro il terrorismo non deve essere condotta contro l’islam ma in collaborazione con i paesi islamici. La dichiarazione invita inoltre a combattere la corruzione, la disoccupazione e la povertà e a rivedere i programmi educativi, esorta gli ulema ad impegnarsi nella sensibilizzazione per preservare l’islam, a correggere concezioni errate diffondendo i veri valori.

Nell’analizzare le radici del terrorismo si è parlato di scarsa conoscenza della Sharia, di settarismo religioso, di problemi socio-economici, educazione, legislazione e debolezza della società civile. Si invita poi i giovani a fidarsi degli ulema, a chiedere loro consigli, a diffidare di quanti pretendono di conoscere l’islam senza non lasciarsi trascinare da slogan che nulla hanno a che vedere con il Corano e con la Sunna. Ai giovani in cerca di cambiamenti, inoltre viene rivolto l’invito a muoversi nell’alveo della legalità traendo lezioni dal passato.