Vandali rubano e distruggono una statua della Madonna

Offese a una confessione religiosa mediante vilipendio o danneggiamento di cose: accuse piuttosto gravi quelle lanciate a un gruppo di 5 ragazzi, di età compresa fra i 17 e i 18 anni, per aver rubato e danneggiato in modo serio una statua della Madonna custodita in un parco pubblico di Ciserano, in provincia di Bergamo. La loro azione dissacrante, oltre che vandalica, è stata puntualmente filmata e condivisa su un social network, dando modo alle Forze dell'ordine (nello specifico i Carabinieri di Zingonia, sempre nel bergamasco) di venirne a conoscenza e rintracciare il gruppetto il quale, nel filmato, non contento di aver ridotto in pezzi la scultura arrivava addirittura a esibirsi in un balletto sacrilego attorno ai frammenti. Davanti agli inquirenti i ragazzi, definiti di buona famiglia, hanno cercato di minimizzare l'accaduto, assumendosi comunque le loro responsabilità.

L'increscioso episodio si è consumato nello spazio di pochissimo tempo il 14 aprile scorso, all'interno del Parco di Via Amedeo di Savoia a Ciserano. I ragazzi hanno sottratto la statua dallo spazio verde situato nei pressi del centro abitato e, dopo aver raggiunto una zona poco distante, hanno messo in atto la loro bravata, iniziando a danneggiare irreparabilmente il manufatto per poi mettere in scena il macabro “balletto”. La posizione dei giovani è ora al vaglio della magistratura bergamasca per i maggiorenni e della magistratura minorile di Brescia per i minorenni.

E' naturale che, di per sé, un episodio simile sia da condannare, certamente a livello morale poiché, in pochi gesti, su è assistito non solo a una mancanza di rispetto nei confronti di un amnufatto raffigurante la Madonna ma anche a un'esibizione dissacrante che dimostra una volta di più come sia necessaria la rieducazione dei più giovani al riguardo nei confronti della religione e, naturalmente, di quanto e cosa si trovi in un luogo pubblico. E questo anche per insegnare quanto quella che potrebbe essere stata considerata dagli autori niente più che una bravata, sia in realtà un gesto estremamente grave e con possibili conseguenze.