Doveva essere una partita di calcio quella tra Serbia e Albania, valida per le qualificazioni agli Europei del 2016 e invece è diventata un caso politico. Un drone, che sorreggeva una bandiera che riportava la scritta “Kosovo libero”, è stato fatto planare sul terreno di gioco al 41’del primo tempo scatenando l’ira dei tifosi serbi che hanno cominciato ad offendere quelli albanesi. D’altronde tutti sapevano che si trattava di un match ad alto rischio, viste le tensioni legate al piccolo Stato al confine tra i due Paesi.
Lo speaker dello stadio, dopo un’attesa di 50 minuti ha annunciato la sospensione della partita per motivi di sicurezza e il delegato Uefa, Harry Been, ha fatto sapere “che non c’erano affatto le condizioni per farla riprendere”. Tra coloro che hanno invaso il campo figurava anche l’ultra serbo “Ivan il terribile”, che provocò la sospensione di Italia-Serbia dell 2010.
Una partita di calcio non può mischiarsi con la politica. L’incontro tra le due formazioni è avvenuto a pochi giorni dall’arrivo in Serbia del premier albanese, Edi Rama, per una visita storica, la prima dopo 70 anni e la guerra del Kosovo. L’agenzia serba Tanjug ha dato la notizia che Olsi Rama, il fratello del premier albanese, è stato arrestato per essere sospettato di aver organizzato il volo del drone sul cielo di Belgrado.
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