Da questa settimana a Malta l’identità sessuale è ufficialmente diventato un fattore soggettivo, almeno da un punto di vista burocratico. Da mercoledì scorso, infatti, i cittadini maltesi avranno la possibilità di marcare con una X la casella relativa al sesso di appartenenza sui documenti ufficiali (carta d’identità, passaporto e permessi vari). Si tratta di un’alternativa alla M di maschio e alla F di femmina.
La novità è stata annunciata da Helena Dalli, ministro delle Pari opportunità, la quale ha spiegato – riferisce Malta Independent – che si tratta della “prosecuzione della nostra politica di riconoscere ogni persona nel modo in cui desidera identificarsi”. Il ministro ha parlato di “licenza di essere sé stessi”.
Secondo la Dalli, “nessun legislatore dovrebbe imporre le proprie opinioni sul diritto di un individuo a scegliere”. Tuttavia, di fronte all’appartenenza sessuale non si tratta di imporre opinioni, bensì di constatare un dato biologico.
Presente alla conferenza stampa di presentazione di questa novità anche Julia Portelli Farrugia, segretario parlamentare per le Riforme, la quale ha spiegato che coloro che vorranno identificarsi con una X sui documenti ufficiali dovranno prestare giuramento davanti a un notaio. Nel corso della conferenza, è stato inoltre assicurato che questa opzione avrà un riconoscimento internazionale.
Il ministro Dalli ha inoltre detto di essere orgogliosa che nei primi cento giorni dell’attuale legislatura siano state introdotte misure per “rafforzare” i diritti individuali dei cittadini. Nel luglio scorso, Malta è diventato il tredicesimo Paese dell’Unione Europea a legalizzare il matrimonio omosessuale.
Dopo l’introduzione del divorzio avvenuta soltanto nel 2011 e l’approvazione delle unioni civili, con possibilità di adozione da parte di persone dello stesso sesso, del 2014, la piccola isola del Mediterraneo, con le nozze omosessuali e il gender sui documenti, ha mosso questa estate altri due passi in direzione “gay friendly”.
Il primo ministro Joseph Muscat ha salutato con grande favore l’introduzione del matrimonio omosessuale, una legge – ha dichiarato – che “mostra come la democrazia e la nostra società siano arrivate a un certo livello di maturità per cui tutti noi possiamo dire di essere uguali”.
Malta, la cui Costituzione indica ancora il cattolicesimo quale religione ufficiale, dal 2013 ha introdotto norme che trovano dissenso nella Chiesa cattolica. Dopo la legalizzazione delle nozze gay, è stata pubblicata una nota a firma di mons. Charles Scicluna e mons. Mario Grech, rispettivamente arcivescovo di Malta e vescovo di Gozo “Il matrimonio rimarrà sempre il legame esclusivo tra un uomo e una donna, aperto alla procreazione dei figli – si legge –. Il matrimonio tra uomo e donna è il modello che è sempre stato abbracciato dall’umanità e non solo dalla visione cristiana”.
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