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Il carnevale blasfemo delle Canarie

Un carnevale non solo irridente ma addirittura blasfemo e offensivo per i cristiani. E’ quello andato in scena a Las Palmas de Gran Canaria, dove dal 1998 si tiene il Gala Drag Queen, divenuto un’attrattiva turistica molto pubblicizzata sul web. Nell’edizione di quest’anno alcuni protagonisti hanno pensato bene di sfilare in una indegna parodia del Crocifisso e della Vergine. Per protestare contro questo spettacolo osceno è partita una petizione on line che in poche ore ha superato le 27.000 firme, indirizzata alla Giunta di Las Palmas, alla tv spagnola che ha trasmesso l’evento e agli sponsor della manifestazione.

Il vescovo delle Canarie, mons. Francisco Cases Andreu, ha scritto una lettera aperta (“A chiunque voglia leggermi”) in cui afferma che finora il giorno più triste della sua permanenza nell’arcipelago era stato quello dell’incidente dell’aereo, diretto nell’isola, avvenuto all’aeroporto di Madrid Barajas. “A partire da oggi – scrive il vescovo – dirò che sto vivendo ora il mio giorno più triste. Ha trionfato la frivolezza blasfema nel Gala Drag del carnevale”.

Mons. Cases Andreu, citando un aneddoto locale, ha ricordato che “Senza Dio niente è verità, vale tutto”. “L’ho ricordato con profonda tristezza e sentito dolore vedendo la registrazione che mi hanno fatto avere del gala. Il mio popolo, migliaia di persone cantavano, applaudivano e votavano con i telefonini. Ho ricordato come in sovrapposizione le migliaia e migliaia di persone che accompagnarono l’immagine della nostra patrona, la Vergine del Pino nella sua discesa e permanenza in città e nella risalita al santuario” insieme a tante altre processioni. “E mi si sono riempiti gli occhi di lacrime” scrive il vescovo che ha proseguito: “La prima cosa che è sgorgata dal mio cuore è stato chiedere perdono al Nostro Salvatore e alla sua Madre benedetta, che è anche Madre nostra. Perdona la mia gente, Signore, perdona i tuoi figli, Madre. Perdona me, che devo rispondere di loro davanti a te. Perdona a tanti che facciamo parte della comunità cristiana ma non diamo la giusta testimonianza”.

Il vescovo, che ha annunciato una Messa di riparazione in cattedrale domani “per ringraziare Dio per il Nostro Salvatore e per nostra Madre e per chiedere perdono” si è anche domandato “se non ci sono limiti alla libertà di espressione, se nelle manifestazioni di festa vale tutto perché niente è verità, se non ci sono mezzi per tagliare la frivolezza blasfema che offende tanti cittadini. Abbiamo molto da pensare” ha concluso monsignor Cases Andreu.

Andrea Acali

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