Sarà per l'onda emotiva provocata dalla nascita del movimento MeToo, sarà perché c'è sempre un motivo per colpire i simboli del Natale, festa considerata fuori luogo in un società secolarizzata, anche quando sono laici, sta di fatto che finiscono nel mirino dei censori non solo i presepi, ma anche le canzoni natalizie. A farne le spese negli Stati Uniti è il classico 'Baby, It's Cold Outside', accusato di essere una sorta di ode allo stupro. Così alcune radio – su richiesta degli ascoltatori – hanno eliminato il pezzo dalla loro programmazione. Il tema viene discusso con veemenza sui social media e sia Fox News, che Cnn gli hanno dedicato approfondimenti.
Nel periodo di Natale e del passaggio al nuovo anno – ricorda l'Agi – 'Baby, It's Cold Outside' viene di solito passata non solo dalle radio, ma anche suonata nei centri commerciali ed è in quasi tutte le compilation dedicate alle festività. La canzone è cantata di solito in duetto, con l'uomo che insiste e la donna che resiste: per oltre 10 anni è bastato questo a farla etichettare come un inno alla molestia: “Devo andare a casa”, canta la parte femminile; “Ma baby, fa freddo fuori”, replica la parte maschile per poi finire a cantare insieme in coro. Composto da Frank Loesser nel 1944 per sè e per la moglie, questo standard jazz è diventato presto un classico di Natale, anche se nel testo non vi è alcun riferimento. L'attore William Shatner è diventato il più fiero paladino del pezzo, mentre alcuni hanno denunciato l'eccesso di politicamente corretto nella disputa. “Abbiamo forse raggiunto il punto in cui il calore e il romanticismo sono illegali?”, si è chiesto su Fox News il commentatore Tucker Carlson.
“I religiosi non siano vigili del fuoco, ma uomini e donne con ardore per incendiare”.…
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