Usa, Trump concede la grazia a 73 persone: ci sono anche Bannon e Buti

Nel suo ultimo giorno da presidente degli Stati Uniti, Donald Trump ha concesso la grazia a 73 persone e commutato 70 sentenze

Donald Trump (immagine di repertorio)

Nel suo ultimo giorno da presidente degli Stati Uniti, Donald Trump ha concesso la grazia a 73 persone, tra cui il suo ex consigliere Steve Bannon, e commutato 70 sentenze. Poco prima di lasciare il suo incarico, “il presidente Donald J. Trump ha concesso la grazia a 73 persone e ha commutato le condanne di altre 70”, ha reso noto la sua amministrazione in una nota.

Steve Bannon

Bannon fu uno degli artefici della campagna elettorale di Trump nel 2016 e l’anno seguente fu licenziato per aver contestato l’approccio dialogante della Casa Bianca con la Corea del Nord. Bannon era accusato di appropriazione indebita di fondi e la costruzione di un muro anti-migranti.

Né Trump né i suoi figli sono nella lista dei graziati

Nella lista delle persone graziate da Trump nelle ultime ore del suo mandato non figurano né lui né i suoi figli, come peraltro preannunciato nei giorni scorsi. Oltre a Steve Bannon, uno degli artefici della campagna presidenziale del 2016 prima di essere allontanato dallo stesso Trump e in seguito accusato di appropriazione indebita di fondi presumibilmente destinati alla costruzione del muro al confine tra Stati Uniti e Messico, tra le altre persone graziate ci sono il suo ex raccoglitore di fondi Elliott Broidy, perseguito per una campagna di lobbying illegale, e il rapper americano Lil Wayne che il mese scorso si è dichiarato colpevole per il possesso di un’arma da fuoco.

Tra gli esclusi dal perdono, Julian Assange e Edward Snowden.

Concessa la grazia anche all’italiano Tommaso Buti

Tra le persone cui il presidente uscente ha concesso la piena grazia c’è anche un cittadino italiano: l’imprenditore fiorentino Tommaso Buti. Il suo nome compare nell’elenco diffuso dalla Casa Bianca, dove si sottolinea che Buti “non è stato condannato negli Stati Uniti”. Tramite la sua legale Valeria Calafiore Healy, l’uomo d’affari ha ringraziato Trump.

“Il provvedimento del presidente americano – sottolinea il suo avvocato in una nota – riguarda ipotizzati reati contro il patrimonio occorsi più di 20 anni fa e per i quali l’imprenditore italiano fu già processato in Italia e alla fine prosciolto dalla Corte di Appello nel 2007. La grazia che gli è stata concessa lo libera dall’ingiustizia che avrebbe continuato a patire se fosse stato costretto a subire un processo una seconda volta sugli stessi fatti per cui era già stato giudicato”.

Sospese le espulsioni dei venezuelani

Nel suo ultimo giorno, il presidente uscente ha firmato anche un ordine esecutivo che sospende le espulsioni di venezuelani sul territorio degli Stati Uniti per 18 mesi, tenendo conto della crisi del Paese.

“Ho deciso che è nell’interesse della politica estera degli Stati Uniti rinviare l’espulsione di qualsiasi cittadino del Venezuela, o straniero senza nazionalità che ha recentemente risieduto in Venezuela”, si legge nell’ordine esecutivo firmato da Trump.

La misura è stata incoraggiata dagli alleati repubblicani del presidente in Florida, dove molti venezuelani si sono stabiliti dopo essere fuggiti dal loro Paese in preda a una grave crisi economica e politica. Secondo il Miami Herald, il decreto potrebbe riguardare fino a 200.000 venezuelani minacciati di arresto ed espulsione.