Niente Barcolana a Trieste. Non era mai accaduto che la regata giuliana, una delle più famose a livello europeo, fosse cancellata dal calendario. Peraltro nell’anno in cui anche il Palio di Siena ha subito un rinvio (cosa che non succedeva da ottant’anni, ossia dai tempi della guerra). Stavolta, però, di mezzo non c’è il coronavirus: a decretare il depennamento della Barcolana dagli appuntamenti immancabili della Penisola è stato il maltempo, con condizioni del mare ritenute proibitive per sganciare le barche dagli ormeggi.
Una decisione grave ma necessaria, come spiegato dal presidente della Svbg, Mitja Gialuz: “Di fronte a condizioni meteo marine come quelle odierne la gente di mare riconosce la necessità di mantenere gli equipaggi a terra e le imbarcazioni al sicuro. È una decisione impegnativa, ma necessaria che preserva tutto il popolo della Barcolana e rispetta gli equipaggi familiari con barche di piccola dimensione che sono il cuore di questa regata”.
La cinquantaduesima edizione della grande regata salta ma non tutto è negativo. Anzi, secondo il presidente Gialuz, “c’è qualcosa di liberatorio nel fatto che il vento batta il Covid. Abbiamo superato le difficoltà connesse all’organizzare Barcolana in questo contesto, e a fermarci in questa edizione è stato solo il nostro elemento naturale per eccellenza”. Peccato comunque naturalmente. La Regata Coppa d’Autunno Barcolana rappresenta uno dei più importanti momenti di aggregazione e comunità del capoluogo giuliano e, nondimeno, uno degli eventi sportivi marittimi più importanti del Paese. Basti pensare che, nelle ultime edizioni, non meno di 300 mila persone hanno seguito l’evento.
Del resto, come ricordato dal presidente della Società velica il vento è protagonista della manifestazione al pari delle imbarcazioni che vi partecipano. E anche la sua forza eccessiva, in un’area geografica che lo conosce a fondo, era ampiamente prevista. “Andare in regata con 40-45 nodi di vento credo non sia il massimo per i velisti – ha detto a Rai 3 Francesco Ettorre, presidente Fiv -, anche se ovviamente chi naviga deve essere pronto ad affrontare tutte le condizioni. Gli organizzazione di Barcolana meritano i complimenti perché il tema della sicurezza in questo periodo è centrale”.
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