Sono tre le persone che sono finite in manette in seguito a un’operazione dei militari dell’Arma di Villasor e del NORM della Compagnia di Sanluri, unitamente a personale specializzato del NIPAAF CC Cagliari (Forestale Carabinieri), con conseguente intervento ed accertamenti tecnici urgenti ad opera del RIS CC Cagliari, che in località “Beccia de Casteddu” hanno scoperto e sequestrato una piantagione di marijuana.
Raggiunti telefonicamente. i Carabinieri di Cagliari hanno dichiarato ad Interris.it che questo è il periodo in cui la cannanis matura. In Sardegna ne viene coltivata molta e, dopo essere stata essiccata e confezionata sottovuoto, generalmente viene esportata anche nel resto d’Italia e in Europa. Grande è l’impegno dei militari dell’Arma per trovare e sequestrare le piantagioni di marijuana: sono stati messi in campo anche dei droni per controllare il territorio dall’alto ed individuare più facilmente queste piantagioni.
I militari stavano operando nell’ambito di un’attività antidroga volta anche alla ricerca di piantagioni di marijuana in aree extraurbane. L’operazione ha avuto luogo a Villasor, nel sud della Sardegna, e ha portato alla scoperta di 5.300 piante di marijuana dell’altezza media di circa 1 metro e mezzo l’una, allineate in n. 115 filari e perfettamente irrigate con sistema centralizzato. Dai campionamenti sulla sostanza eseguiti con test speditivi da parte personale citato NIPAAF si è ottenuto riscontro POSITIVO alla presenza di principio attivo superiore ai valori consentiti. Le ulteriori analisi chimiche specifiche e più approfondite, prontamente svolte dal RIS CC Cagliari, hanno stabilito trattarsi di infiorescenze vegetali di CANNABIS INDICA, con valore del THC (tetraidrocannabinolo) oltre il 4 %, rispetto alla soglia consentita dalla normativa vigente per le c.d. coltivazioni lecite (0.6 %).
Sono stati inoltri rinvenuti prodotti/fertilizzanti/pannelli solari/taniche/irrigatori/attrezzature varie per la coltivazione. Tutto il materiale e la piantagione sono stati posti sotto sequestro e piantonati con servizi gestiti dalla Compagnia di Sanluri, come richiesto dall’AG in attesa eventuali ulteriori accertamenti tecnici.
I tre arrestati, sorpresi su un fondo agricolo di circa 25000 (venticinquemila) metri quadrati (due ettari e mezzo), sito in zona remota e da loro coltivato, al termine della redazione degli atti, sono stati portati nel carcere di Uta (CA) come disposto dalla Procura della Repubblica.
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