Meloni: “Non condivido il no di Netanyahu allo Stato palestinese”

La premier Meloni ha partecipato al question time alla Camera rispondendo su temi vari, dalla crisi in Medio Oriente all'assegno di inclusione

Foto: Palazzo Chigi

La premier Giorgia Meloni ha partecipato al question time alla Camera rispondendo alle domande dei parlamentari su temi vari. Al suo fianco i ministri Adolfo Urso e Carlo Nordio, Al banco del governo numerosi altri titolari di dicastero come Luca Ciriani, Raffaele Fitto, Eugenia Roccella, Pichetto Fratin, Zangrillo, Giorgetti e Lollobrigida.

Meloni: “Non condivido il no di Netanyahu allo Stato palestinese”

Il diritto dei palestinesi ad avere uno Stato “è una posizione che questo governo ha ribadito perché giusta, necessaria e, sì, nell’interesse dei palestinesi ma a nostro avviso anche di Israele. Per questo posso dire che non condivido la posizione espressa dal primo ministro di Israele sulla materia”. Lo ha detto Giorgia Meloni, rispondendo a una interrogazione al question time alla Camera. “Ma il riconoscimento non può essere chiesto unilateralmente, spero si convenga sul fatto – ha aggiunto Meloni – che la precondizione per qualsiasi ipotesi di trattativa in questa direzione è il riconoscimento da parte degli interlocutori di Israele del diritto all’esistenza dello Stato ebraico e del diritto per i suoi cittadini a vivere in pace e in sicurezza”.

“Dobbiamo lavorare per promuovere una tregua a Gaza”

“Dobbiamo lavorare per promuovere una tregua, lavorare al rilascio degli ostaggi, rafforzare l’autorevolezza dell’Autorità nazionale palestinese, che è l’unico interlocutore possibile, coinvolgere gli organismi multilaterali a partire dall’Ue sull’ipotesi di gestione transitoria della Striscia di Gaza e su una seria roadmap per arrivare alla soluzione che condividiamo. Le immagini di guerra colpiscono tutti noi, per questo il governo italiano ha richiamato più volte la necessità di tutelare la popolazione civile”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni durante il premier time alla Camera. “Siamo stati i primi ad inviare aiuti a Gaza. Approfitto per annunciarvi che stiamo lavorando per portare minori palestinesi in Italia per essere curati nei nostri ospedali”.

“Vogliamo tornare a produrre 1 milione auto l’anno”

“Vogliamo tornare a produrre un milione di veicoli l’anno con chi vuole investire davvero sulla storica eccellenza italiana. Se si vuole vendere auto sul mercato internazionale pubblicizzandola come gioiello italiano allora quell’auto deve essere prodotta in Italia questa la questione che dobbiamo porre”. Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni al question time alla Camera.

“Nascita Stellantis cela acquisizione francese

“Il gruppo Fiat e i marchi italiani collegati rappresentano una parte molto importante della storia industriale nazionale, in termini occupazionali e di ricchezza prodotta, un patrimonio economico che merita la massima attenzione, e questo significa anche avere il coraggio di criticare alcune scelte del management e del gruppo quando sono state distanti dall’interesse italiano, come mi è capitato di fare, spesso nell’indifferenza generale”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni al Question Time alla Camera rispondendo a una domanda di Matteo Richetti, capogruppo di Azione-Per-Renew Europe, su Stellantis.

“Penso allo spostamento della sede legale e fiscale fuori dall’Italia o alla fusione che celava un’acquisizione francese dello storico gruppo italiano: tanto che oggi nel cda di Fca siede un membro del governo francese, non è un caso se le scelte industriali del gruppo tengono maggiormente in considerazione le istanze francesi rispetto a quelle italiane”.

“Sul Patto per la terza età oltre un miliardo”

“Dall’inizio del mandato abbiamo lavorato per portare a termine una riforma strutturale delle politiche per la terza età che è un obiettivo del Pnrr. Abbiamo approvato in Cdm il patto per la terza età, un disegno di legge delega licenziato dal Parlamento. Il Pnrr prevede che il decreto attuativo venga esaminato entro il primo trimestre di quest’anno. Annuncio che il decreto legislativo arriverà i Cdm domani. Il decreto stanzia complessivamente oltre un miliardo di euro per i primi due anni, risorse che servono a garantire all’anziano una vita dignitosa”.

“Su indennizzi per stragi naziste rispettiamo legge”

“Consideriamo doverosi gli indennizzi, lo abbiamo mostrato aumentando nel 2023 il fondo. Non può esserci dal governo un intento dilatorio o ostruzionistico. Ciò non toglie che l’Avvocatura dello Stato debba fare il suo lavoro di verifica sui presupposti per il risarcimento. La completezza del contradditorio non è disattenzione per le vittime ma rispetto della legge. Non c’è nessun intento dilatorio ma un lavoro necessario, usiamo risorse dei cittadini, nel modo più corretto possibile”. Così la premier rispondendo a Ricardo Magi (+E) sul risarcimento ai familiari delle vittime delle stragi naziste.

“Già 600mila domande per assegno inclusione”

“L’assegno di inclusione è attivo dal primo gennaio” e “su una platea di 737mila nuclei familiari sono già 600mila quelli che hanno presentato domanda e i controlli – che noi facciamo prima – partiranno venerdì 26 gennaio”. Lo ha detto Meloni parlando delle misure che in manovra hanno sostituito il reddito di cittadinanza. “L’importo medio – ha aggiunto – è di 635 euro al mese, cioè un importo superiore al reddito e questo dimostra che dividendo le platee ne usufruiscono coloro che versano in situazioni peggiori”.

“Sulla seconda misura”, ha aggiunto ,”partita nel settembre 2023 al 20 gennaio ci sono 165mila domande processate e accolte 70mila e oltre 27mila hanno ricevuto i 350 euro al mese. Attualmente – ha ricordato – sulla piattaforma ci sono quasi 178mila offerte di lavoro”. La premier ha però evidenziato che “su 249mila potenziali occupabili che percepivano il reddito solo 55mila hanno presentato domanda, poco più del 22%: è possibile che alcuni abbiano trovato lavoro ma anche che non cercassero occupazione” o lavorassero in nero ma “se non sei disponibile a lavorare non puoi pretendere di essere mantenuto con i soldi di chi lavora ogni giorno”.

Fonte: Ansa