Meloni da Bruxelles: “Per l’Ucraina impegno italiano finanziario, militare e civile”

Abbiamo ribadito che l'Ue rimarrà al fianco dell'Ucraina per tutto il tempo necessario". Così il premier Giorgia Meloni in conferenza stampa a Bruxelles

Bruxelles, 09/02/2023 - Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, partecipa al Consiglio europeo straordinario. Foto: Palazzo Chigi

La premier Giorgia Meloni ha tenuto stamane una conferenza stampa da Bruxelles in merio alle risoluzioni prese al vertice europeo conclusosi questa notte. “Sono molto contenta dei risultati ottenuti dall’Italia in questo Consiglio europeo, sono soddisfatta di importantissimi passi avanti fatto su alcune materie particolarmente delicate”, ha esordito la premier da Bruxelles. 

Meloni: “L’impegno dell’Italia sull’Ucraina è a 360 gradi”

“La posizione dell’Italia è estremamente chiara e coerente sull’Ucraina con un impegno a 360 gradi che riguarda il fronte finanziario, militare e civile e a Zelensky con cui ho parlato ho ribadito questo”. Così la premier Giorgia Meloni a Bruxelles.

“Ieri da Ue data immagine di compattezza sull’Ucraina”

Ieri dall’Europa si è data “un’immagine di compattezza e credo che sia un segnale molto importante, chiaramente dentro al Consiglio Ue e nelle conclusioni c’è la conferma del pieno sostegno alla causa della sovranità e della libertà. Abbiamo ribadito che l’Ue rimarrà al fianco dell’Ucraina per tutto il tempo necessario”. Così il premier Giorgia Meloni in conferenza stampa a Bruxelles.

Meloni: “Il tema delle forniture è la chiave per la sovranità della Ue”

“La discussione sulla competitività è una discussione strategica che anche l’Italia ha caldeggiato. Rientra in questo la questione delle catene di approvvigionamento. Ritengo che la vicenda Ucraina sull’energia ma ancor prima la crisi pandemica ci abbiano insegnato come l’Ue per recuperare la propria sovranità debba recuperare la questione delle catene di approvvigionamento strategico”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni in conferenza stampa a Bruxelles.

Meloni ha confermato l’invio dell’Italia con la Francia del sistema Samp-T a Kiev: “Assolutamente sì, siamo da tempo impegnati in joint venture” con Parigi “su una materia molto importante per l’Ucraina. Credo che si stia procedendo speditamente e nei prossimi giorni saremo in grado di annunciarlo definitivamente”.

In merito all’invio di jet a Kiev, “noi siamo disponibili a fare la nostra parte a 360 gradi. Preferisco non dire di più. Dipende dagli equilibri della comunità internazionale, ma noi ci siamo e ci siamo sempre stati. Dei timori, sentiti più dall’opposizione che dalla maggioranza, sul fatto che aiuti militari portino ad un’escalation della guerra io non sono assolutamente d’accordo”.

C’è una sola possibilità che alla fine si arrivi ad un tavolo negoziale ed è l’equilibrio delle forze in campo. Un’invasione dell’Ucraina porta la guerra più vicina a casa nostra, non più lontana. Chi aiuta l’Ucraina lavora per la pace“, ha sottolineato Meloni

Ieri dall’Europa si è data “un’immagine di compattezza e credo che sia un segnale molto importante, chiaramente dentro al Consiglio Ue e nelle conclusioni c’è la conferma del pieno sostegno alla causa della sovranità e della libertà. Abbiamo ribadito che l’Ue rimarrà al fianco dell’Ucraina per tutto il tempo necessario”.

“Sono molto contenta dei risultati ottenuti dall’Italia in questo Consiglio europeo, sono soddisfatta di importantissimi passi avanti fatto su alcune materie particolarmente delicate”, ha detto Meloni. Il documento prodotto dal vertice Ue “è una grande vittoria per l’Italia, mi ritengo estremamente soddisfatta”, ha rimarcato.

“La proposta italiana” per il vertice europeo “era quella della possibilità di una flessibilità sui fondi esistenti”, ha spiegato Meloni. “L’altra cosa che abbiamo chiesto è che nella futura discussione sul Patto di stabilità si tenesse conto del fatto se i cofinanziamenti nazionali messi in campo impattano sul rapporto deficit/Pil. Siamo riusciti a inserire questo elemento: nella riforma del Patto si tenga conto delle decisioni prese” sugli aiuti di Stato. “La posizione italiana sulla materia economica è pienamente entrata nelle conclusioni del vertice”, ha aggiunto.

Abbiamo chiesto che la Commissione faccia una proposta sul fondo sovrano europeo, che vada nella direzione delle esigenze strategiche europee”, ha proseguito Meloni. “Si tratta di dare una soluzione europea a un problema europeo”, ha detto ricordando che c’è “una discussione aperta sull’allentamento degli aiuti di Stato, in particolare la richiesta da nazioni che hanno spazio fiscale”.

Chiedere più flessibilità non significa “che prendiamo i fondi di coesione e li mandiamo da un’altra parte, in altre Regioni. Il punto è capire se si possa costruire uno spazio fiscale che ci consente di concentrare risorse su priorità che oggi abbiamo, segnatamente la competitività delle imprese”, ha spiegato poi Meloni.

Sempre sugli aoiuti di Stato, “abbiamo chiesto che l’allentamento sia circoscritto, temporaneo e limitato e che vi fosse anche la capacità di dare a un problema europeo una risposta europea. Questa soluzione, solo così, rischia di essere una soluzione nazionale”, ha detto Meloni.

“Sul rinnovo del Patto di stabilità noi chiediamo che si tenga conto degli investimenti che dovremo fare nei prossimi anni: sino ad oggi il Patto di stabilità e crescita è stato più sbilanciato sulla stabilità che sulla crescita, e noi vorremmo invece che fosse più concentrato sulla crescita. Che poi è il modo migliore per rendere sostenibile il debito italiano: la crescita”, ha sottolineato la premier.

La questione migranti

“Sono molto soddisfatta sul tema dei migranti. Ieri si è stabilito un principio, si cambia approccio, che è molto diverso da quello degli ultimi anni. L’approccio messo nero su bianco parte da una frase che mai si era riusciti a mettere: ‘l’immigrazione è un problema Ue e ha bisogno di una risposta Ue'”.

“Prima di ragionare sui movimenti secondari dobbiamo lavorare insieme sui movimenti primari, per combattere il traffico di esseri umani e frenare gli ingressi illegali. Noi vogliamo che l’Ue si attivi nel suo lavoro sull’Africa, che ora sta facendo l’Italia: immaginiamo una cooperazione rafforzata con i paesi di partenza e transito dell’immigrazione per combattere anche i traffici illegali e consentendo alle persone di entrare in modo legale con flussi ben regolati”, ha detto Meloni.

Nelle conclusioni “c’è il rapporto con chi è impegnato nelle attività di salvataggio. Questo tema è nelle conclusioni ed è abbastanza una novità, e che ne se discuta nell’ottica di regolamentare il funzionamento di queste attività”, ha detto la premier spiegando che nel documento europeo è specificato anche come “non si possa trattare il tema dei movimenti secondari senza affrontare quello dei movimenti primari”.

“Sulle ong c’era un tavolo di lavoro che si chiama Gruppo di Contatto sul Search & Rescue che era stato costituito e non ha mai operato. Quel Gruppo è stato ripreso e nelle conclusioni si parla di rilancio di questo organo. Anche questo è un fatto molto importante”, ha poi rimarcato Meloni in conferenza stampa. “Mi sembra che al vertice ci siano stati passi avanti sulla concretezza”, ha aggiunto.

“Una cosa è dire che l’Europa aiuterà l’Italia nel Mediterraneo, un conto è avere un piano della Commissione: il consiglio stabilisce una cornice, poi che tipo di concretezza fa la differenza. Ora abbiamo chiesto che il piano sulla rotta centrale” del Mediterraneo “va implementato e messo in modo. Io sono convinta che vedremo questa cooperazione, che per esempio vuol dire prendere risorse e impiegarle verso sud e non verso est: sono stati spesi sei miliardi con la Turchia per gestire la rotta balcanica, io ho un obiettivo simile con i Paesi del Nord africa“, ha detto Meloni.

“Chi ha 3.000 euro da dare a uno scafista può tentare di arrivare in Europa, chi è ancora più povero e non ce li ha, no. È umano questo?”, ha chiesto Meloni. “È arrivato il momento di dire che non possono essere i criminali a fare la selezione d’ingresso in Europa, la dobbiamo fare noi: sia per rifugiati che per la migrazione legale. Con i Paesi africani si può lavorare meglio, anche attraverso i nostri consolati”, ha aggiunto

Fonte: Ansa