162esimo giorno di guerra in Ucraina: continua l’offensiva russa a Est dell’Ucraina. Le forze armate russe hanno sferrato un nuovo bombardamento d’artiglieria contro obiettivi nella città ucraina di Kharkiv questa mattina, colpendo tra gli altri un edificio amministrativo nel distretto di Nemyshlyansky. Lo ha riferito su Twitter il sindaco della città, Igor Terekhov, precisando che il bombardamento non ha causato vittime né incendi.
Dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina, la Russia ha commesso 26.465 crimini di guerra nel Paese: lo ha reso noto oggi su Telegram l’Ufficio del Procuratore Generale, secondo quanto riporta Ukrinform. Inoltre, in questo periodo sono stati registrati 12.482 crimini contro la sicurezza nazionale, tra cui 8.630 violazioni dell’integrità territoriale e dell’inviolabilità dell’Ucraina e 1.512 episodi di alto tradimento. Sempre dall’inizio della guerra, l’Ufficio del Procuratore ha aperto 1.451 procedimenti penali per crimini contro i bambini.
“Le prossime navi con grano ucraino sono cariche e pronte a partire. Se la Russia manterrà gli impegni assunti nell’ambito dell’iniziativa sui cereali mediata dalle Nazioni Unite, il grano raggiungerà i clienti stranieri e contribuirà a contenere i prezzi dei prodotti alimentari e a scongiurare la fame. L’Ucraina rimane impegnata a combattere l’insicurezza alimentare globale”: lo scrive in un tweet il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba.
Il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, ha annunciato l’avvio di un’indagine sul bombardamento al centro di detenzione preventiva di Olenivka, nel territorio dell’autoproclamata Repubblica di Donetsk. La richiesta in merito è stata inviata “da Russia e Ucraina”. “Ci auguriamo che entrambe le parti forniscano l’accesso a tutte le strutture per ottenere tutti i dati necessari per poter stabilire la verità su quanto accaduto”, ha aggiunto Guterres.
Per tutelare la libertà “è necessario un nuovo ordine di sicurezza a livello globale”. Lo ha affermato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, sottolineando le molte “situazioni di conflitto e minacce” in diverse aree geografiche. “Prima i Balcani, poi Taiwan, ora potrebbe essere il Caucaso. Tutte queste situazioni sembrano diverse, sebbene siano accomunate da un fattore: l’architettura della sicurezza globale non ha funzionato. Se funzionasse, non ci sarebbe tutto questo conflitto”.
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