Ci ha lasciato lo stilista Yamamoto. Uno dei pionieri della moda del Sol Levante

La figlia: "Mi ha inondato di amore per tutta la mia vita"

Fonte: AGI

Lo stilista giapponese Kansai Yamamoto è scomparso all’età di 76 anni. Malato di leucemia, era in cura dall’inizio dell’anno in un ospedale di Tokyo. È stato il primo artista nipponico a presentare una collezione personale a Londra, nel 1971, all’età di 27 anni. Noto per la creazione di pezzi d’avanguardia, era particolarmente ammirato dalle generazioni più giovani.
Dopo aver lavorato con la connazionale Junko Koshino, nel corso dei suoi lavori tra Parigi e New York lo stilista giapponese aveva stretto legami con musicisti famosi quali John Lennon, Stevie Wonder e David Bowie. La sua esperienza con la creazione di costumi lo ha portato a realizzare performance che hanno comportato una stretta interazione con il pubblico. I suoi cosiddetti super-show sono stati messi in scena in tutto il mondo: “Hello! Russia” del 1993, nella Piazza Rossa di Mosca, ha richiamato 120.000 spettatori.

Le arti tradizionali giapponesi del Kabuki

Per una collaborazione con Louis Vuitton, ha anche attinto, negli ultimi anni, al teatro Kabuki, la più importante forma sia popolare che classica, di teatro giapponese sorta all’inizio del XVII secolo
I suoi disegni accattivanti, così ricchi di colori e di motivi suggestivi, lo hanno distinto da molte delle icone della moda giapponese più minimaliste. Nel 2017 in un’intervista al gruppo Nikkei aveva detto: “Uno come me è destinato a distinguersi in Giappone”. Yamamoto sosteneva che il suo lavoro affondava le sue radici in una sensibilità diversa, ma non meno giapponese: l’estetica non convenzionale dei signori della guerra medievali giapponesi.

Il ricordo della figlia

La figlia Mirai, che fa l’attrice, in un post di Instagram ha scritto: “Ha lasciato questo mondo in pace, circondato da persone care», aggiungendo: «Ai miei occhi, papà non era solo l’anima eclettica ed energica che il mondo conosceva, ma anche una persona premurosa, di buon cuore e affettuosa. Ha apprezzato la comunicazione e mi ha inondato di amore per tutta la mia vita. Mi ha anche insegnato a persistere durante i fallimenti e a non lasciar andare mai una mentalità positiva e lungimirante. Considerava le sfide come un’opportunità di auto-sviluppo e credeva sempre che ci sarebbero stati giorni più luminosi a venire».