“Premier del fashion”, “Ministro dell’eleganza” o, più semplicemente, “l’ambasciatore del Made in Italy”. Declinato alla moda naturalmente. Personaggio fra i più influenti del mondo della moda nostrana, promotore di eventi e figura di riferimento per decenni della Camera nazionale della Moda, Beppe Modenese si è spento a pochi giorni dal suo 91esimo compleanno, che avrebbe festeggiato il prossimo 26 novembre. Della Cnm era presidente onorario e, idealmente, capostipite del fashion della città di Milano, a cui diede l’impulso giusto per diventare la capitale della moda in Italia. E proprio nel capoluogo lombardo lui, piemontese di Alba, ha sviluppato la sua carriera e l’intuizione della passarelle meneghina per i più grandi stilisti italiani.
Una mossa geniale, sul finire degli anni Settanta, che portò a Milano tutte le firme tricolore già affermate o emergenti sul panorama internazionale, creando dal nulla uno dei salotti del fashion style. Armani, Moschino, Krizia e anche Versace, Missoni, Biagiotti, Trussardi e le figlie di Edoardo Fendi. Un parterre di grandissimi che dà vita al pret-a-porter milanese, potenziando la già esistente Settimana della Moda meneghina. Il primo appuntamento della Milano mad in Italy è il 3 ottobre 1979, quasi venti stilisti per 3 giorni sfilate. E, a partire dagli anni successivi, l’aggiunta di nomi emergenti, come Dolce e Gabbana, scoperti nell’85 e tanti altri. Tutti in un luogo e in pochi momenti, condensando la Milano del fashion in un vero e proprio evento di richiamo nazionale.
In bacheca, una serie impressionante di riconoscimenti. L’Ambrogino d’oro nel 1994, assegnato dal Comune di Milano, la Rosa Camuna della Regione Lombardia nel 1999 e, nel 2002, la Lupa Capitolina ricevuta dalle mani da Franca Ciampi, consorte dell’allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio. Nell’85 era diventato Cavaliere e, nello stesso anno, consulente alla Rinascente e della presidenza di Fiera Milano, carica che ricoprirà per cinque anni. Oltre che giudice internazionale per la Fashion Foundation di Tokyo. E ancora, Ufficiale della Repubblica nel 1987, Commendatore nel 2002. Solo le più importanti onorificenze ricevute nell’ambito di una carriera pluridecennale, che porterà la rivista Vogue ad attribuirgli uno dei suoi appellativi storici: “Minister of Elegance”.
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