“Mani Tese”, il Ceis ospita i volontari di Unitalsi

Unitalsi

Non solo momenti di formazione e di aggiornamento per i giovani volontari dell’Unitalsi, ma anche una serie di confronti tra questi ultimi e i ragazzi della comunità terapeutica di San Carlo del CeIS. Sono questi gli eventi in programma dell’iniziativa “Mani Tese” che, dal 19 al 21 settembre prossimi, vedrà i ragazzi dell’associazione Unitalsi di Roma ospiti del Centro di Solidarietà di don Mario Picchi. Il quartiere generale sarà la “Casa del Sole” di Castel Gandolfo, struttura messa completamente a disposizione dal CeIS che è il luogo dove don Picchi, morto nel 2010, ha trascorso le proprie vacanze negli ultimi anni della propria vita. Il progetto è promosso dalla sottoscrizione romana di Unitalsi, e vedrà uno scambio di esperienze, storie di vita vissute in due maniere differenti e discussione sul prossimo pellegrinaggio a Lourdes al quale prenderanno parte anche i ragazzi della comunità ospitante.

“Mani Tese – affermano gli organizzatori in un comunicato – è la premessa per un impegno continuativo, come volontari, dei ragazzi del Ceis al fianco dei malati e dei disabili di Unitalsi”. Un percorso di collaborazione iniziato a luglio con l’iniziativa “Un’estate al Lago”, secondo quanto spiega il presidente dell’associazione Alessandro Pinna. Un sostegno che proseguirà questo fine settimana con una tre giorni interamente dedicata al volontariato e allo scambio di conoscenze tra i giovani partecipanti. “I due mondi, all’apparenza inconciliabili – prosegue il presidente – si ritroveranno per lanciare un messaggio di speranza al mondo giovanile”.
La vice presidente di Unitalsi Emanuela Trancalini aggiunge che “con questa prima edizione di ‘Mani Tese’ inizierà per noi un nuovo modo di formare i giovani, facendoli entrare in contatto con storie di vita nelle quali, a volte, sembra non esserci speranza. Ma che sono invece un importante occasione di crescita”. E’ un progetto pilota in cui si è creduto fin da subito. Il presidente del CeIS Roberto Mineo, per concludere, afferma  di essere convinto che “per i ragazzi assistiti nelle nostre comunità sia utile e importante incontrare e conoscere esempi positivi come i giovani di Unitalsi”.