L’Onu non ha più soldi, “abbandonati” i profughi di Gaza

L’Onu annuncia di non avere più fondi per sostenere le ricostruzioni nel territorio della Striscia di Gaza. La principale agenzia di aiuti delle Nazioni Unite ha ammesso di non poter assistere le decine di migliaia di palestinesi che attendono di poter tornare a vivere sotto un tetto.

“La gente sta letteralmente dormendo tra le macerie, i bambini sono morti di ipotermia” ha dichiarato Robert Turner direttore delle Operazioni a Gaza. Nel conflitto di 50 giorni tra il movimento islamista di Hamas e Israele sono 96 mila le famiglie costrette ad abbandonare le proprie case e a vivere come profughi.

“Ben 5,4 miliardi di dollari erano stati promessi ad ottobre alla conferenza del Cairo” per la ricostruzione del territorio dopo la guerra del luglio-agosto 2014, “e nessuno di questi aiuti per ora sono arrivati a Gaza. E’ doloroso e inaccettabile” ha riferito in un comunicato l’Unrwa, l’agenzia Onu per i profughi palestinesi.

“La popolazione è disperata e la comunità internazionale non può nemmeno fornire il minimo indispensabile, per esempio una casa riparata in inverno” ha continuato a precisare Robert Turner evidenziando precarietà in cui vivono queste famiglie. Negli ultimi mesi l’Unrwa ha fornito un tetto di fortuna nelle proprie istituzioni di Gaza a 25 mila sfollati palestinesi e ha elargito sussidi ad altri 25 mila per aiutarli ad affittare case provvisorie.

Inoltre ha sovvenzionato l’acquisto di materiali per la costruzione di appartamenti danneggiati. Al momento però, in seguito alla dichiarazione dell’Onu la situazione potrebbe precipitare, ha avvertito Abu Hasna affermando che “ci stiamo avvicinando ad una catastrofe”.