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Lo strano caso del selfie del macaco

Un selfie scattato da un macaco sorridente è stato oggetto di una battaglia legale sul copyright durata due anni e conclusa nei giorni scorsi con la decisione del giudice di concedere i diritti dell’immagine a David Slater, il fotoreporter che l’ha pubblicata. Il fotografo, tuttavia, dovrà devolvere ad associazioni animaliste il 25% dei ricavi realizzati con la foto. I diritti su uno degli autoscatti più famosi degli ultimi anni appartengono dunque al fotoreporter britannico e non all’animale, come sosteneva invece l’associazione Peta, che aveva avviato il procedimento legale.

Il selfie

La foto risale al 2011. Slater, che si trovava in Indonesia, aveva lasciato la sua macchinetta incustodita. La scimmia, dopo averla “rubata”, scattò una serie di “selfie”. Tra le foto scattate c’era anche il noto autoscatto in cui si vede il macaco sorridere in direzione dell’obiettivo. Il reporter pubblicò la foto sul suo blog e in poco tempo divenne virale. Anche Wikipedia ha una pagina dedicata a questa immagine. E secondo l’enciclopedia del web, questo “file è frutto del lavoro di una scimmia e non possiede alcun autore umano a cui il diritto d’autore possa applicarsi”. Slater ha comunque rivendicato i diritti sulla foto, usandola in un libro e rivendendola a testate di tutto il globo.

I diritti d’immagine all’animale

Ma nel 2015, gli animalisti della Peta si sono schierati dalla parte della macaco, trascinando in tribunale il reporter. Hanno così intentato una causa legale contro il fotografo e la Blurb, la casa editrice che aveva pubblicato il selfie. Obiettivo dell’associazione era usare l’eventuale risarcimento e i guadagni della foto per preservare i macachi. Lo scorso anno, la Corte Federale della California ha dato ragione a Slater in primo grado, ma gli animalisti, non contenti, hanno fatto ricorso.

La decisione del tribunale

Oggi, a due anni dall’inizio della causa legale, il reporter inglese e la Peta hanno trovato un accordo: il fotografo è il detentore dei diritti sul “selfie del macaco”, dal momento che un essere non umano non può vedersi riconosciuto questo diritto. Ma Slater, dal canto suo, dovrà devolvere ad un’associazione animalista che si occupa di preservare i macachi il 25% dei futuri incassi legati all’utilizzo del “selfie della discordia”. Rimane, tuttavia, irrisolto un mistero: chi è il macaco che sorride all’obiettivo? Secondo la Peta si tratterebbe di Naruto, un maschio di 6 anni, mentre Slater sostiene che sia una femmina di età diversa.

redazione

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