#liberailtuosogno, in tutta Italia lancio di palloncini contro la tratta di esseri umani

Ragazze obbligate a prostituirsi in strada, minori costretti a spacciare, uomini sfruttati nei campi come schiavi. Sono 15.846 le vittime accertate, in Europa, tra 2013 e il 2014, di cui il 15% bambini e adolescenti. In Italia, al 31 dicembre 2015, 1.125 persone sono entrate a far parte del programma di protezione. Di queste, 884 sono donne. Sono i numeri di una catastrofe che rappresenta una delle più gravi violazioni dei diritti umani e colpisce indistintamente donne, uomini e bambini. E’ un fenomeno in continuo mutamento, che spesso si intreccia con altre tipologie di “delitti”, come la criminalità organizzata, e innumerevoli forme di disagio, sofferenza e povertà.

Per questo si celebra oggi, in tutto il Vecchio Continente, la Giornata Europea Contro la Tratta. Un momento per ricordare a ciascuno di noi che essa è un fenomeno che ci riguarda da vicino e al quale non possiamo restare indifferenti. La Comunità Papa Giovanni XXIII partecipa all’iniziativa #liberailtuosogno, lanciata dall’Osservatorio Interventi Tratta del Dipartimento delle Pari Opportunità. Il 18 ottobre in numerose città italiane che aderiscono saranno, infatti, lanciati dei palloncini colorati con lo slogan #liberailtuosogno.

La Comunità sarà presente in città come Verona, Bologna e Rimini. I migliaia di palloncini lanciati in cielo rappresentano un gesto piccolo per richiamare l’attenzione della popolazione europea sulla questione della tratta di esseri umani, e più in generale sulle necessità che tutti contribuiscano al contrasto dello sfruttamento e a “liberare” il sogno di tante donne, uomini e bambini che si trovano in simili condizioni. Per chi non potesse partecipare alla manifestazione, è possibile contribuire alla diffusione dell’iniziativa lasciando un “Mi Piace” sulla pagina Facebook “Decima Giornata Europea contro la tratta” e all’evento ad essa collegato.

Da anni la Comunità di don Benzi si batte contro la tratta degli esseri umani, con particolare attenzione alla tratta a scopo di sfruttamento sessuale (il 53% delle vittime di tratta è trafficato per prostituzione, e di questi circa un terzo sono minori). “Siamo consapevoli che è una lotta difficile, che ha bisogno di cambiamenti forti — sono le parole di Giovanni Paolo Ramonda, Presidente della Comunità —. Cambiamenti culturali, sociali, ma anche legislativi. Come Comunità stiamo chiedendo al parlamento e al governo italiani di varare una legge che segua il cosiddetto modello nordico, (che prende il nome dalle legislazioni svedese e norvegese). Una legge che prevede sanzioni per il cliente, in quanto rappresenta la domanda di un mercato turpe, in cui merce sono gli esseri umani. Anche la Francia da aprile l’ha fatto. I tempi sono maturi, in più gli stati, come la Germania, che hanno legalizzato la prostituzione hanno fallito”.

Lo scorso luglio, inoltre, la Comunità Papa Giovanni XXIII ha lanciato la campagna “Questo è il mio corpo” per la liberazione delle vittime della tratta a scopo di prostituzione. Il suo obiettivo è quello di sostenere una proposta di legge che riconosca che il cliente è complice dello sfruttamento e della riduzione in schiavitù: punendolo si colpisce la domanda. La campagna si rivolge, con strumenti diversi, ai singoli cittadini, alle associazioni e agli enti locali perché si mobilitino per fare pressione sul parlamento nei rispettivi contesti.