#HACKABILITY: SEMPLICI OGGETTI CHE MIGLIORANO LA VITA DEI DISABILI

Piccoli oggetti, semplici, che possono cambiare la vita: c’è la forchetta elettronica per attorcigliare gli spaghetti, il braccio robotico per mangiare, il carillon a ultrasuoni che insegna a camminare ai bambini ciechi alla nascita. Ecco cosa nasce dalla sinergia di designer all’avanguardia con altrettanti diversamente abili dotati di attitudine al problem solving. Questo è avvenuto a Torino, grazie al consorzio Kairos, raggruppamento di cooperative sociali, che a febbraio hanno lanciato la prima edizione di “Hackability”, una gara “non competitiva” per la prealizzazione di ausili tecnologici low cost rivolti ai portatori di disabilità.

Il primo incontro era avvenuto il 7 febbraio nella sede di Fablab, laboratorio di ingegneria digitale. Quel giorno, progettisti e portatori di disabilità avevano elencato le rispettive necessità e competenze, dividendosi in gruppo per lavorare ai progetti che li hanno tenuti occupati per tutto il mese scorso. A fare da comun denominatore è proprio la semplicità di usa e di progettazione delle creazioni presentate, come la manopola da forno in rilievo per i non vedenti.

“L’idea – spiega Carlo Boccazzi Varotto, ideatore dell’iniziativa – era di costruire oggetti di alta qualità, che fosserò però facilmente riproducibili a costi contenuti”, grazie anche alle possibilità offerte da macchinari come le stampanti 3D. Continua dicendo che oggi, “recandosi in un Fab lab (termine che indica un’officina che offre servizi di fabbricazione digitale), è possibile realizzare qualsiasi oggetto con grande risparmio di tempo e denaro”, è per questo che l’obiettivo a breve termine sarà caricare in rete tutti i progetti, sotto licenza creative commons, in modo che chiunque possa fruirne.