Digiuno a staffetta per la chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari

L’associazione Stop Opg ha avviato ieri una singolare campagna: il digiuno a staffetta. Diverse personalità di numerose associazioni che chiedono la chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari digiuneranno a turno fino al 31 marzo, la scadenza fissata dalla legge per la chiusura definitiva degli Opg. “La data per la chiusura degli Opg si avvicina – si legge nel comunicato stampa di Stop Opg – Vogliamo essere sicuri che sarà rispettata. E che al loro posto non si apriranno nuove strutture manicomiali. Perciò continua la mobilitazione per far chiudere gli Opg al 31 marzo 2015 senza proroghe e senza trucchi”.

Nell’appello si chiede anche “la nomina di un Commissario per l’attuazione della legge 81/2014 sul superamento degli Opg”; lo stop ai “nuovi ingressi negli Opg e favorire le dimissioni, con buone pratiche per la salute mentale, una buona assistenza socio sanitaria nel territorio; e infine, si chiede di “evitare che al posto degli Opg crescano nuove strutture manicomiali (le cosiddette Rems: i “mini Opg” il cui numero può e deve essere invece drasticamente ridotto)”.

Al digiuno hanno aderito numerose personalità che si asterranno dal cibo suddivisi per giorni. Tra gli altri, Stefano Cecconi (Cgil nazionale), don Luigi Ciotti (Gruppo Abele) Franco Corleone (Garante diritti dei detenuti Toscana), Denise Amerini(Fp Cgil), Antonella Calcaterra (Camera Penale di Milano), Enzo Costa (Auser nazionale), Giovanna Del Giudice (Conferenza Permanente Salute Mentale nel Mondo), don Giuseppe Insana (Ass. Casa di Barcellona), Elisabetta Laganà (Presidente Conf. Naz. Volontariato Giustizia), Gabriella Stramaccioni (Libera) e don Armando Zappolini (Cnca).