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Da Badajoz a Freetown, arriva l’autobus della solidarietà

Un autobus, un comune mezzo pubblico finora impiegato nel consueto servizio di trasporto cittadino a Badajoz, nella comunità autonoma di Estramadura (al confine tra Spagna e Portogallo), sta per varcare lo Stretto di Gibilterra, pronto a puntare verso Freetown, capitale della Sierra Leone. No, non è un tragitto sportivo, sullo stile della Parigi-Dakar, ma un gesto di solidarietà organizzato da “Aexcid”, agenzia spagnola per la cooperazione e lo sviluppo internazionale, con lo scopo di utilizzare il vecchio bus come strumento assistenziale nel Paese dell’Africa occidentale, vittima principale della recente epidemia di ebola.

A comunicarlo è l’Agenzia Fides: l’idea dell’organizzazione, convogliata nel progetto “Unità Mobile per la Tutela dei minori a rischio per le strade di Freetown, Sierra Leone”, è di trasformare un semplice mezzo di trasporto in una vera e propria officina di solidarietà ambulante, accessoriato di medicine, generi alimentari e docce, nonché occupato da un personale d’eccezione, composto da operatori sanitari e sociali intenti a prestare il loro servizio presso la popolazione in difficoltà della città africana, martoriata dalle precarie condizioni urbane e dal costante afflusso di persone dalle zone rurali, in cerca di opportunità lavorative. Uno scenario non certo nuovo ma che, in un contesto già così duramente provato, rende assolutamente necessaria la creazione di un canale umanitario che agisca in modo concreto sul territorio.

Per questo si è pensato di rendere tale opera fisicamente disponibile e itinerante, sempre pronta a recarsi nei luoghi maggiormente interessati da disagio e a raccogliere dalla strada soprattutto i tanti minori rimasti orfani (a causa della suddetta epidemia) o costretti a lavorare (nei modi purtroppo più disparati) per sopperire alle estreme condizioni di povertà, offrendo loro la possibilità di cure mediche e di svolgere laboratori creativi, effettuando così un recupero e una reintegrazione sociale. Saranno i salesiani di don Bosco a prendere in consegna la vettura, una volta sbarcata nel porto di Freetown. A dire la verità, il viaggio non prevederà il tragitto attraverso lo Stretto, ma si svolgerà lungo la costa atlantica dell’Africa, con partenza da Lisbona il 13 febbraio. A ogni modo, al di là dell’itinerario, il vero viaggio dell’autobus della solidarietà sarà per le strade più povere della capitale sierraleonese, nelle quali si farà carico delle tante problematiche dei suoi abitanti, tentando per quanto possibile di restituire una speranza di vita a chi, forse, non pensava di poterne avere.

Damiano Mattana

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