Copenaghen capitale del traffico “green”. Notizia non certo nuova, vista la politica applicata dalla città danese che prevede una progressiva riduzione degli scarichi inquinanti delle automobili a beneficio dell’incremento degli spostamenti in bici. Un diktat preso più che mai alla lettera dai cittadini che, già nei mesi scorsi, si erano distinti per essersi resi protagonisti di un singolare sorpasso: più biciclette che macchine in città. Un esempio di buona condotta, nell’ottica di uno sviluppo sostenibile e del rispetto dell’ambiente. Ma pur sempre di traffico si tratta, con le logiche conseguenze dovute all’assembramento di mezzi che, nel caso di Copenaghen, ha raggiunto dimensioni tali da richiedere un intervento dell’amministrazione, pronta a varare un piano per contrastare gli ingorghi “a due ruote”.
Via libera, quindi, all’installazione di appositi schermi piazzati in punti strategici, sui quali sarà possibile per i ciclisti ottenere informazioni sull’andamento del traffico sulle piste ciclabili (molte delle quali sono a quattro corsie) e sugli eventuali percorsi alternativi, al fine di evitare “incolonnamenti” di biciclette in prossimità degli incroci. Un totale di cinque pannelli verranno installati dal Comune della capitale danese, come spiegato dall’assessore alla Tecnologia e all’ambiente, Morten Kabell, il quale ha precisato che tale provvedimento si è reso necessario a causa del sempre crescente numero di bici che, come rilevato dai sensori posizionati in corrispondenza delle piste più congestionate (per un costo di 700 mila euro), sono 270 mila in città rispetto alle 260 mila automobili.
Un progetto a lungo termine quello avviato dalla capitale della Danimarca, nel quale si prevede il quasi totale azzeramento del traffico di veicoli a motore, con l’obiettivo di arrivare al 75% di spostamenti a piedi, su mezzi pubblici o in bicicletta entro il 2025. Per raggiungere tale percentuale, il Comune sta accelerando sulla costruzione della rete autostradale ciclabile che collegherà il centro città con 23 siti limitrofi, agevolando il via vai dei pendolari. Certamente, il “traffico” a due ruote è segno di un’interpretazione più che positiva dell’auspicato sviluppo “green”, pur con i dovuti imprevisti, come quello del congestionamento. Senza dubbio, però, l’esempio di Copenaghen resta un virtuoso modello di riferimento, per organizzazione a livello programmatico e, nondimeno, per la capacità dei cittadini di applicarsi in uno stile di vita che rispetti davvero l’ambiente circostante.
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