Appello delle Ong italiane a Bruxelles: “Basta con le morti in mare”

Le Ong italiane si mobilitano in massa contro le morti in mare. Dopo la tragedia dei 29 migranti assiderati al largo di Lampedusa, numerose organizzazioni non governative chiedono al premier Renzi e all’Unione Europea passi concreti nelle politiche sull’immigrazione. Le proposte avanzate riguardano il rafforzamento delle operazioni di ricerca e soccorso in mare e l’avvio di leggi che garantiscano la protezione e la tutela dei diritti umani di rifugiati, migranti e richiedenti asilo che attraversano il Mediterraneo.

“L’ennesima tragedia del mare avvenuta al largo di Lampedusa ha nuovamente confermato l’inadeguatezza dell’operazione Triton come unica misura per la gestione dei flussi migratori e la sua limitatezza nel portare soccorso ai migranti in mare”, si legge in un comunicato di Intersos a cui si sono unite le Ong Ai.bi., Amnesty International Italia, Caritas Italiana, Centro Astalli, Emergency, Fondazione Migrantes, Save the Children e Terre des Hommes . “Occorre aprire immediatamente canali sicuri e legali d’accesso in Europa, per evitare ulteriori perdite di vite in mare, che consentirebbe di gestire un fenomeno ormai stabile e probabilmente in aumento”.

“Non è più tempo di affrontare il fenomeno dei flussi migratori di persone in fuga da guerre, persecuzioni e povertà con azioni insufficienti e poco efficaci. L’Operazione Mare Nostrum ha ampiamente dimostrato che l’Europa può affrontare meglio questo problema, dando priorità alla ricerca e al salvataggio in mare”. Tuttavia, conclude il comunicato, è necessario un “impegno diverso e condiviso in tutta Europa” che preveda “il dispiegamento congiunto di mezzi e risorse, con approcci e strumenti realmente utili a salvare vite umane e non solo a pattugliare le nostre coste, oltre a politiche di immigrazione e asilo che diano priorità alla dignità delle persone”.