L’indice contagi rischia di salire
Il caldo potrebbe aiutare
Continuano a calare i pazienti in rianimazione
Dai dati della Protezione civile, il numero che spicca è il calo dei pazienti in terapia intensiva, sotto i 2mila (sono 1.956, 53 in meno di ieri): non accadeva dal 16 marzo. I posti in rianimazione saranno un indicatore importante anche per la Fase 2, specie in caso di nuovi scoppi epidemici. In 24 ore condizionate dal numero esiguo di tamponi rispetto alla media del periodo, appena 32mila, “colpa” del ponte festivo, si registra comunque il decremento record di ricoverati con sintomi nei reparti ordinari: -1.019, di cui 956 in Lombardia. Tornano a scendere i malati, gli “attualmente positivi”, che ora sono 105.813, con un calo di 290 (ieri erano risaliti di 156); i contagiati totali (che comprendono anche morti e guariti) crescono di 1.739 unità (l’aumento ieri era stato di 2.324) e si avviano ai 200mila. Le persone dimesse ammontano ora a 66.624: in un giorno i guariti sono aumentati di 1.696 unità (erano stati 1.808 domenica). Le vittime giornaliere sono invece 333, un dato più alto del giorno addietro, quando si era registrato l’incremento più esiguo dal 15 marzo (+260).
La situazione in Lombardia
Segnali ancora contrastanti dalla Lombardia, l’epicentro della pandemia in Italia. Oltre al calo massiccio di ricoverati, i decessi (in totale 13.449, la metà del totale nazionale) aumentano di 124 rispetto a ieri, quando erano stati 56. I positivi sono 73.479, con un aumento di 590, ma i tamponi effettuati sono stati solo 5.053 (12.642 quelli effettuati sabato). In compenso sono ora 680 i ricoverati in terapia intensiva e “rispetto al 3 aprile sono più che dimezzati, dato che avevamo circa 1.400 persone”, sottolinea il vicepresidente della Regione Fabrizio Sala.
“Mascherina resti obbligatoria, ma riaprire attività commerciali”
Critico con l’annunciata Fase 2 anche Attilio Fontana, che il 4 maggio in Lombardia avrebbe “riaperto alcune attività commerciali, qualche negozio”. Mantenendo sì l’obbligo delle mascherine, che invece in Piemonte non c’è ancora, e magari “non durante tutto l’arco della giornata, alternando mattino e pomeriggio con ingressi limitati e con controlli di chi ci entra”. “Non è questione di coraggio, è rendersi conto della realtà in cui viviamo – sostiene il governatore lombardo -: se dovessimo aspettare l’R0 non apriremmo più per parecchio tempo“.
La situazione in Liguria
Con un’ordinanza firmata dal governatore Giovanni Toti, la Liguria entra nella Fase 2. “Riaprono alcune attività, via allo sport all’aria aperta e un po’ più di mobilità per i liguri, tornano le passeggiate in famiglia, anche con i bimbi, se si vive tutti sotto lo stesso tetto”, ha spiegato Toti. Via libera anche alla riapertura dei ristoranti, ma con la formula del ‘take away’ e su prenotazione.
Caos Fase 2, il salto in avanti del Veneto
Le differenze tra la situazione nelle varie Regioni sono il tema centrale anche in vista della Fase due. “Il lockdown, la chiusura totale, non esiste più”, è stato infatti l’annuncio del Veneto che, dalle 18 di lunedì ha consentito lo spostamento individuale per attività motoria e all’aria aperta, anche in bicicletta. Via libera da domani anche agli spostamenti verso le seconde case o le imbarcazioni ormeggiate al di fuori del Comune di residenza, ma solo per manutenzione o riparazioni. “Nessuna prova muscolare”, precisa il governatore Luca Zaia, anche se le misure annunciate ieri sera dal premier Conte sembrano avere incrinato il rapporto tra il governo e le Regioni, divise tra chi teme una ripartenza troppo affrettata, come il Piemonte, chi vorrebbe farlo prima, come Sardegna e Umbria, e chi come la Liguria invoca una “maggiore autonomia”.
Piemonte: “No a take away”
Chi avrebbe voluto “un po’ di tempo in più” è il Piemonte, con il governatore Alberto Cirio convinto che si debba ripartire, ma con “prudenza”. Sì dunque alla riapertura delle attività produttive, ma niente take away, perché può creare “situazioni di assembramento difficilmente gestibili”, né spostamenti verso le seconde case, “che consentiremo in un secondo momento”.