Da qualche tempo, i governanti italiani giocano una partita rischiosa nello scacchiere diplomatico mondiale. Litigano con i francesi, deludono i propri alleati sulla vicenda venezuelana, fanno sapere che diffidano dei tedeschi e filtrano più o meno di nascosto con i russi. Siamo molto lontani dalla politica cauta ed opportuna di Moro, di Andreotti, di Craxi, che fecero dell’Italia un Paese di prim’ordine nello scacchiere politico-economico mondiale. I nostri governanti di altre epoche, sapevano che i rapporti con i Paesi con cui si avevano importanti scambi economici erano prioritari su ogni cosa, e dovevano comunque andarci d’accordo; così come con gli alleati storici ed altri paesi insistenti nell’orbita geopolitica più vicina. Si comportavano così, perché sentivano il dovere di servire il Paese nei suoi interessi economici e per la sicurezza nazionale. Siamo sicuri che le fiammate odierne, porteranno al Paese del bene? Chi gioca a “risiko” ha un obiettivo preciso da raggiungere. Qual è l’obiettivo italiano?
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