Migranti, due vittime nella traversata

Sono 28 gli sbarchi sull'isola di Lampedusa a partire dalla mezzanotte, per un totale di 1.306 persone. Nell'hotspot gli ospiti sono saliti a 1.315

fuga

Giornata di superlavoro per le motovedette italiane impegnate nel Mediterraneo centrale: si contano oltre 20 eventi sar (ricerca e soccorso) per imbarcazioni in difficoltà. Salgono a 28, con un totale di 1.036 migranti, gli sbarchi a partire dalla mezzanotte. Due migranti, di cui un bambino di un anno e mezzo, sono morti durante la traversata a bordo di un barchino di 7 metri, da Sfax in Tunisia. Entrambi i cadaveri sono stati lasciati in mare. A raccontarlo ai finanzieri sono alcuni testimoni dei 39 soccorsi, tra cui ivoriani, nigeriani, burkinabè, a Lampedusa. 

Le vittime

I migranti hanno riferito che il bambino, di nazionalità nigeriana, è morto lo scorso lunedì. Tra i 39 sbarcati ci sono anche i genitori della piccola vittima. L’altra vittima sarebbe un ventenne ivoriano, lo ha riferito la sorella. Oltre ai 39 naufraghi, portati nell’hotspot in contrada Imbriacola, sono giunti a Lampedusa altri due gruppi: 37 tunisini (7 donne e 11 minori) partiti da Kerkennah, e 41 (7minori) egiziani e siriani che, a loro dire, sono salpati a bordo di un barcone in legno di 9 metri dal porto di Zuwara in Libia.

Guardia costiera

In questi giorni a Lampedusa ci sono problemi di approvvigionamento di carburante, ma questo, assicurano fonti della Guardia costiera, “non ha intaccato le nostre capacità operative”: sono infatti in azione una nave, una motovedetta d’altura e 2 motovedette Classe 300. Nei giorni scorsi le condizioni del mare non erano favorevoli alle partenze e, dunque, si è accumulato un massiccio numero di persone pronte a mettersi in viaggio non appena il meteo lo ha consentito, cioè la scorsa notte.

Sei barchini

Altri 6 barchini, con complessivi 170 migranti, sono stati agganciati al largo di Lampedusa dalle motovedette della Guardia di finanza. Sui natanti, partiti da Sidi Mansour, Mahdia, Chebba, Kerkennah e Sfax, c’erano da un minimo di 22 a un massimo di 48 tunisini, algerini e marocchini, ma anche – su quello di 48, fra cui 10 donne e 5 minori, salpato da Sfax – ivoriani, mauritani, nigeriani e guineani.

L’hotspot di Lampedusa

Sono 1.315 i migranti ospiti dell’hotspot di Lampedusa dove fino ad ieri mattina c’erano poco più di 300 persone. Su disposizione della Prefettura di Agrigento, la polizia ha già iniziato ad accompagnare all’aeroporto, in piccoli gruppi, 180 persone che verranno trasferite con volo Oim a Bari. Altre 190 invece verranno scortate fino al porto e saranno imbarcate sul traghetto di linea Cossyra che all’alba di domani giungerà a Porto Empedocle.

Stoccaggio imbarcazioni

La Prefettura di Agrigento avrebbe individuato un’area a Lampedusa per lo stoccaggio delle barche usate dai migranti, vicino al porto ma non visibile a residenti e turisti. “Prima ancora che arrivassi io, è stata chiamata Legambiente, ente gestore della riserva, che ha indicato 4 o 5 punti dove collocare eventualmente i natanti utilizzati dai migranti”, dice il prefetto di Agrigento, Filippo Romano. “Sto lavorando con l’agenzia delle Dogane per far sì che, dove possibile, sia il carburante, che però non dovrebbe essere di buona qualità, che i motori vengano regalati alla marineria locale – aggiunge il prefetto – . La Prefettura li darà al Comune e quest’ultimo li potrà distribuire a chi ritiene. L’area dove verranno stoccati i barchini, in attesa del trasferimento sulla terraferma, dovrà ospitare anche i carburanti. Verranno realizzate delle taniche, antincendio, che possano contenerli”. Fino allo scorso dicembre, in contrada Ponente, c’era un’area privata di circa 1.500 metri quadrati che veniva utilizzata come sito di stoccaggio delle imbarcazioni. La Guardia di Finanza, su disposizione del procuratore facente funzioni di Agrigento Salvatore Vella, ha eseguito un decreto di sequestro preventivo firmato dal gip Francesco Provenzano. Il terreno, secondo quanto venne ricostruito dalla Procura, era risultato sprovvisto di autorizzazioni ambientali. L’agenzia del Demanio ha, intanto, fatto una gara europea, che si concluderà entro l’anno, per affidare il servizio di trasferimento dei barchini che restano lungo la costa di Lampedusa. Una volta a settimana, navi speciali caricheranno i natanti accumulati a molo Favarolo, oppure si procederà a chiamata, a seconda delle tonnellate che si raggiungono.

Fonte Ansa