Lotta al bullismo: arriva il vademecum di Polizia e pediatri rivolto a genitori e ragazzi

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Dopo il caso del padre che ha postato su Facebook la foto del figlio pestato dai bulli e l’impressionante boom di condivisioni – è stata superata quota 200 mila – vittime e genitori si chiedono cosa fare di fronte a questo vergognoso fenomeno. La risposta arriva da Società italiana di Pediatria e Polizia di Stato che hanno pubblicato un vademecum riservato alle famiglie ma anche ai ragazzi.

Queste le indicazioni.

Consigli per i genitori

Parla con i tuoi figli di sicurezza e tecnologia quanto prima e più spesso che puoi, nello stesso modo in cui parli della sicurezza a scuola, in auto, sui mezzi di trasporto pubblici o in ambito sportivo. Chiedi loro quali sono le informazioni che è appropriato condividere online e quali è meglio evitare. Parla con loro di come percepiscono la privacy. Accompagnali, soprattutto i più piccoli, il più possibile e da subito attraverso l’esperienza di navigazione online, condividendo insegnamenti e impressioni sui contenuti. Impara dai tuoi figli. A meno che tu non sia un utente di Internet particolarmente attivo, è probabile che i tuoi figli ne sappiano più di te. È un ottimo modo per capire come si comportano su Internet e per renderli consapevoli di eventuali pericoli. Rispetta i loro interessi. I ragazzi di oggi sono cresciuti con Internet, cellulari e Sms. Le nuove tecnologie hanno sempre fatto parte della loro vita e rappresentano una importante opportunità per il loro presente e per il loro futuro.

Consigli per i ragazzi

Stabilisci alcune regole di base. Prima di postare qualcosa, pensaci bene! Attento a non dare confidenza agli sconosciuti, e non rendere disponibili a chiunque informazioni private, fotografie ecc. Controlla le impostazioni sulla privacy dei servizi online che utilizzi e stai sempre attento a cosa condividi e con chi. Segnala i contenuti inappropriati. Puoi rivolgerti alla Polizia Postale per segnalare contenuti o attività illegali su Internet (www.commissariatodips.it). Apriti se hai un problema, parlane con qualcuno: un amico, i tuoi fratelli, i tuoi insegnanti, i tuoi genitori, una associazione o le forze dell’ordine. Qualcuno potrà sicuramente aiutarti.