Yemen: gli Usa bombardano tre postazioni radar controllate dagli Houti

La marina americana ha bombardato tre siti di radar in zone controllate dai ribelli Houthi in Yemen, dopo gli attacco con missili contro le navi da guerra americane, domenica e mercoledì. Lo ha reso noto noto il Pentagono. Gli attacchi, autorizzati dal presidente Barack Obama, sono stati realizzati con missili da crociera Tomahawk lanciati dal cacciatorpediniere Uss Nitze.

I razzi “avevano come obiettivo i radar coinvolti nei recenti lanci di missili che hanno minacciato l’Uss Mason e altre navi che operavano in acque internazionali nel Mar Rosso e nello stretto di Bab al-Mandeb“, tra il Mar Rosso e l’Oceano indiano, ha spiegato il portavoce del Pentagono. “Questi attacchi limitati di legittima difesa sono stati realizzati per proteggere il nostro personale, le nostre navi e la nostra libertà di navigazione lungo questa importante via marittima“, ha aggiunto.

Arriva intanto la condanna di Human Rights Watch per il raid compiuto dalla coalizione a guida saudita contro un corteo funebre a Sanaa. Secondo l’organizzazione per la difesa dei diritti umani esso costituirebbe apparentemente un crimine di guerra. L’attacco, ha aggiunto Hrw, è stato effettuato con un missile di fabbricazione americana, come mostrano i rottami rinvenuti sul posto.

Al funerale, preso di mira sabato, erano presenti sopratutto civili, che sono la maggior delle vittime, ed era prevista la partecipazione di alti ufficiali della difesa e della sicurezza, ha sottolineato Hrw. Nell’attacco sono morte quasi 140 persone e oltre 600 sono rimaste ferite. Si tratta di una “atrocità” sulla quale deve fare luce una indagine internazionale, ha affermato Sarah Leah Whitson, direttrice per il Medio Oriente di Hrw.