IL CARDINAL PAROLIN IN BIELORUSSIA ALLA RICERCA DI SOLUZIONI PER IL CONFLITTO UCRAINO

“Ci sembra che l’Onu possa essere uno strumento valido per gestire le questioni, questo lo abbiamo sempre detto, lo crediamo, però un’Onu rinnovata rispetto alla nuova realtà alla quale ci troviamo di fronte”. Lo ha detto in un’intervista al Sir il cardinale segretario di Stato vaticano Pietro Parolin riguardo alle possibili soluzioni degli attuali conflitti internazionali. Il più stretto collaboratore del Papa dal 12 al 15 marzo si trova a Minsk, capitale della Bielorussia. Erano 7 anni che un così alto rappresentante della Santa Sede non si recava nel Paese. Il porporato ha commentato la situazione in Ucraina.

“C’è stato questo contatto diretto con i vescovi ucraini che sono venuti in visita ‘ad limina’ – ha dichiarato – e con loro abbiamo potuto anche rivedere un po’ la situazione. Io credo che la visita in Bielorussia abbia un particolare significato in questo momento e tenendo l’occhio rivolto alla situazione ucraina, proprio per il ruolo che il governo di Minsk vuole esercitare nei confronti dell’Ucraina: cercare un’uscita negoziata e pacifica alla crisi”. A tale proposito il cardinale Parolin auspica che la sua “presenza possa in certo senso appoggiare questo sforzo che si sta compiendo a livello del governo locale”.

In programma, per la “tre giorni” nella Nazione dell’ex Unione Sovietica, vi sono i colloqui con il capo della Chiesa ortodossa bielorussa, il metropolita Pavel, l’incontro coi membri della conferenza episcopale cattolica, una veglia interdiocesana con i giovani nella chiesa di San Simone e Sant’Elena a Minsk e una Messa conclusiva nella cattedrale della Santa Vergine Maria. Tra i vari appuntamenti di Parolin, dovrebbe esserci anche l’incontro col presidente Lukhashenko, considerato da Usa ed Ue “l’ultimo dittatore d’Europa”. I vescovi consegneranno al segretario di Stato l’invito ufficiale per il Papa a recarsi in Bielorussia.