BIMBO MORTO NELLA METRO, ROMA PROCLAMA IL LUTTO CITTADINO

Lutto cittadino proclamato a Roma lunedì prossimo per la morte del bambino caduto nella tromba dell’ascensore della metro Furio Camillo. Nello stesso giorno alle 9.30, in forma strettamente privata, nella sala del Tempietto egizio del cimitero monumentale del Verano, si celebreranno i funerali laici. La famiglia ha chiesto che sia presente il sindaco di Roma Ignazio Marino, mentre ha pregato la stampa di rispettare il lutto e non partecipare. Ama e Campidoglio si occuperanno dell’organizzazione e del servizio funebre. In concomitanza con l’inizio dei funerali gli amministratori e i dipendenti del Campidoglio sono chiamati ad osservare un minuto di raccoglimento. Inoltre per tutta la giornata negli uffici di Roma Capitale, le Società, le Aziende, le Istituzioni e le Fondazioni che fanno capo al comune saranno esposte le bandiere a mezz’asta.

Il sindaco ha invitato la cittadinanza, le organizzazioni sociali e produttive a partecipare al lutto nelle forme ritenute più opportune. L’invito è stato esteso anche tutte le istituzioni culturali e musicali cittadine, chiedendo loro di rispettare per lunedì un minuto di silenzio prima dell’inizio di ogni rappresentazione e spettacolo. Ieri sera alle ore 21, per ricordare il bimbo, si è svolta una fiaccolata, partita proprio davanti all’ascensore dove tantissimi cittadini hanno lasciato fiori, messaggi, peluche e ceri votivi. “E’ stato un errore umano – aveva detto l’assessore ai trasporti Guido Improta riguardo alla tragedia avvenuta giovedì 9 luglio – un eccesso di generosità di un agente della stazione”. Che, stando al regolamento, avrebbe dovuto attendere i tecnici addetti all’ascensore, ma forse sentendo le urla di madre e figlio ha tentato una manovra non sicura, “una procedura non codificata”.