TORNA NEGLI USA DOPO L’ADDESTRAMENTO IN SIRIA: ACCUSATO DI TERRORISMO

Un 23enne americano, con origini somale, è stato incriminato da un tribunale federale in Ohio per essersi recato in Siria per essere addestrato all’uso di esplosivi, di armi e nel combattimento corpo a corpo da un gruppo terrorista e di essere poi tornato negli Stati Uniti per compiere un attentato terroristico. Secondo l’accusa, l’uomo, Abdirahman Sheik Mohamud, originario della Somalia e naturalizzato americano, intendeva attaccare una base militare o una prigione negli Usa.

Mahmoud ha ottenuto la cittadinanza americana lo scorso anno, a febbraio, e una settimana dopo, secondo quanto ha affermato l’accusa, ha chiesto il passaporto Usa. Ad aprile è quindi partito con un biglietto aereo per la Grecia, ma quando il volo ha fatto scalo ad Istanbul si è dileguato ed ha attraversato la frontiera siriana. A reclutarlo sarebbe stato suo fratello, poi morto in combattimento in Siria. Terminato l’addestramento, un religioso siriano gli avrebbe detto che non doveva rimanere a combattere lì, ma che doveva tornare negli Usa «per compiere un atto di terrorismo», ancora secondo quanto affermano i documenti dell’accusa.

Si tratta di una vicenda particolarmente allarmante, perchè, Mahmoud, secondo il New York Times, è il primo caso di cui si ha notizia di una persona che dopo aver avuto l’addestramento in Siria è tornata negli Usa per compiere un attentato. Finora sono circa 200 gli americani partiti per la Siria individuati dall’Fbi, tra coloro che volevano andare ad unirsi ad organizzazioni umanitarie, donne che volevano andare a sposarsi con combattenti jihadisti, e coloro che volevano unirsi ai combattenti. Nella gran parte dei casi sono però stati individuati mentre erano ancora negli Usa e fermati in aeroporto mentre si preparavano a partire.