#ColosseoRosso: per vincere l’indifferenza – Time lapse

ACS illumina di rosso il simbolo di Roma, omaggio ai cristiani perseguitati

Duemila anni fa il Colosseo si tingeva del sangue dei cristiani, dati in pasto alle belve sotto gli occhi divertiti di centinaia di persone. Uccisi nell’arena perché credenti in Gesù Cristo. Martiri, dunque, che grazie al loro sacrificio hanno posto le basi della Chiesa. Dopo due millenni, l’Anfiteatro Flavio torna a tingersi di rosso per vincere l’indifferenza dell’umanità nei confronti di tante persone che, ancora oggi, in diverse parti del mondo, vengono perseguitate perché credenti in una qualsiasi religione. Un evento, organizzato da Aiuto alla Chiesa che Soffre (Acs) dal carattere internazionale: infatti, altri tre monumenti del mondo, in contemporanea, si sono illuminati di rosso: la Cattedrale di Sant’Elia ad Aleppo, in Siria, e la chiesa di San Paolo a Mosul, in Iraq. Luoghi simbolo della persecuzione religiosa. In tanti, nonostante la pioggia, sono accorsi alla terrazza di Colle Oppio per assistere alla serata, alla quale prendono parte i più alti rappresentanti della Chiesa cattolica, tra i quali il Segretario di Stato vaticano, Pietro Parolin, il Segretario Generale della Cei, mons. Nunzio Galantino, e delle istituzioni europee, come il presidente dell’europarlamento Antonio Tajani.