“Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato”

«Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura»
«Euntes in mundum universum praedicāte evangelĭum omni creatūrae»

Festa di san Marco evangelista – Mc 16,15-20

In quel tempo, [Gesù apparve agli Undici] e disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno i demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano i serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno». Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio. Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano.

Il commento di Massimiliano Zupi

Il Vangelo di Marco si conclude con l’invito all’evangelizzazione. Perché annunciare il vangelo? Per far scoprire agli altri la bellezza che si è incontrata, certo: ogni esperienza di bellezza infatti è comunicativa, vuole essere detta e raccontata. Questo vale, ad esempio, per ogni genere d’arte: l’artista non può non produrre il bello che percepisce; l’ispirazione è sempre anche una forma di possessione, di mania. Il vangelo dunque chiede allo stesso modo di essere annunciato ad ogni creatura: perché è esperienza di bellezza, anzi, di amore. Ora, l’amore è diffusivo: chi è amato, desidera amare; chi trova in sé la vita, vuole donarla. L’amore è desiderio di generare figli: chi si scopre figlio, vuole diventare padre e madre; come Abramo: in quanto figlio di Dio nella fede, diventa padre di tutti i credenti; come Maria: in quanto figlia amata, piena di grazia, diventa Madre di ogni figlio, dell’umanità intera. L’evangelizzazione è un’esigenza d’amore. Oggi la Chiesa festeggia san Marco. Egli scrisse il Vangelo affinché anche noi, ascoltandolo, potessimo incontrare quel Gesù che gli cambiò la vita. Egli scrisse un suo Vangelo affinché anche noi, con la nostra vita, scrivessimo un nostro Vangelo: ed osservassimo così, con la nostra obbedienza e la nostra carne, il comando di evangelizzare, di generazione in generazione, ogni creatura.